AMPLIFICATORE-OSCILLATORE
Dalla
semplice sequenza di tre circuiti, riportati nelle figure 2 - 3 - 4,
vediamo ora come, da un circuito amplificatore di tipo ben noto, ad un
solo transistor, possa nascere quello di un oscillatore, che è
consigliabile costruire, per ascoltare, attraverso una comune cuffia,
le oscillazioni generate.

Condensatori
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Resistenze
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Varie
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C1 = 47.000 pF
C2 = 47.000 pF
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R1 = 470.000 ohm - 1/4 W
R2 = 3.300 ohm - 1/4 W
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TR1 = BC337
VCC = 9 Vcc
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Fig. 2 - Semplice
circuito amplificatore a singolo transistor
Quello
di figura 2 è il circuito di un amplificatore con transistor NPN
montato nella configurazione con emittore a massa e nel quale i due
condensatori C1 e C2 assumono le denominazioni dì condensatore
d'entrata E e d'uscita U, mentre R1 rappresenta la resistenza di
polarizzazione di base ed R2 è la resistenza di carico di collettore
del transistor BC337.
Come si sa, il segnale applicato all'entrata E ed inviato, tramite il
condensatore C1, alla base di TR1, si ripresenta amplificato, ma
invertito nella fase, sul collettore che, nello schema di figura 2, è
segnalato con il numero 3.
In
figura 3 e' riportato lo schena di una rete formata da capacitori e
resistenze. Questo circuito RC e' detta rete di sfasamento in quanto la
fase del segnale applicato tra i punti 1 e 2 risulta tra i punti 3 e 2
sfasato e un po' attenuato. Lo sfasemto dipende dalla frequenza
del segnale applicato.

Fig.
3 - Rete elettrica resistivo capacitiva, detta di "sfasamento".
Ora, collegando sui punti circuitali 1 - 2 - 3 dell'amplificatore, la
rete capacitiva-resistiva riportata in figura 3, lo schema originale
dell'amplificatore di figura 2 si trasforma in quello dell'oscillatore
di figura 4 detto oscillatore sinusoidale a sfasamento.

Condensatori
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Resistenze
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Varie
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C1 = 47.000 pF
C2 = 47.000 pF
C3 = 47.000 pF
C4 = 47.000 pF
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R1 = 470.000 ohm - 1/4 W
R2 = 3.300 ohm - 1/4 W
R3 = 4.700 ohm - 1/4 W
R4 = 4.700 ohm - 1/4 W
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TR1 = BC337
VCC = 9 Vcc
CUFFIA = imp. superiore a 30 ohm
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Fig.
4 - Circuito di oscillatore sinusoidale a sfasamento
Sulla
uscita U si può applicare una cuffia con impedenza superiore ai 30 ohm
ed ascoltare il segnale generato dall'oscillatore che assume un valore
di frequenza di circa 400 Hz.
Dunque, il circuito di figura 4 oscilla, senza che esso sia provvisto,
come avviene nell'amplificatore di figura 2, di una entrata cui venga
applicato un segnale. Ma vediamo perché ciò accade, attraverso,
ovviamente, una elementare interpretazione che non fa ricorso ad alcuna
formula matematica, come invece sarebbe necessario per una rigorosa
analisi del circuito di figura 4.
Nel momento in cui si chiude il circuito di alimentazione VCC,
rappresentato da una pila da 9 V, le linee elettriche positiva e
negativa vengono percorse da corrente, naturalmente supponendo che
tutti i condensatori inseriti sulle linee circuitali siano scarichi. E
questa corrente si identifica con quella di carica delle varie capacità
presenti. Pertanto, anche sulla base del transistor TR1 perviene la
necessaria corrente di polarizzazione che consente la conduttività del
semiconduttore amplificatore, che ingigantisce la debole corrente di
base, presentandola, sul collettore, sotto forma di un segnale
amplificato ma invertito di fase. E qui il segnale si dirama attraverso
due possibili strade, quella del condensatore C2, che lo conduce
all'uscita U e quindi alla cuffia e l'altra che lo costringe ad
imbattersi nella rete di sfasamento già segnalata nel disegno di figura
3. Ebbene, proprio nell'attraversare questo semplice circuito
capacitivo-resistivo, il segnale amplificato e sfasato, uscente dal
collettore, si rifasa, ovvero riassume la fase che aveva prima di
entrare nella base del transistor. E qui ricordiamo ancora che questo
segnale si identifica con la corrente iniziale che interessa il
circuito al momento della sua alimentazione.
Concludendo, attraverso il condensatore C1, si riporta in base uno
stesso segnale, con la medesima fase, ma sempre più amplificato e i cui
limiti di amplificazione dipendono dalle grandezze elettriche
attribuite ai vari elementi circuitali. Dall'uscita U esce un treno di
sinusoidi ad ampiezza e frequenza costanti, come quello riportato in
figura 6, che perdura nel tempo finché il circuito di figura 4 rimane
alimentato con la tensione continua di 9 V.
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