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TRASFORMATORI DI TENSIONE - 4 |
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COLLEGAMENTI TRA TRASFORMATORI Gli avvolgimenti secondari dei trasformatori possono essere talvolta collegati tra di loro per un pratico adattamento al circuito che si deve alimentare. A volte, invece, per disporre di un particolare valore di tensione ridotta, oppure per aumentare l'assorbimento di corrente necessaria per un certo impiego, si provvede al collegamento di due trasformatori. In pratica, quindi, per non ricorrere all'acquisto di un trasformatore, quando nel piccolo laboratorio dilettantistico se ne possiedono diversi modelli, può essere conveniente ricorrere al collegamento degli avvolgimenti primari, di quelli secondari, di uno o due trasformatori, purché vengano rispettate certe regole e si conoscano a priori i risultati ottenibili.
COLLEGAMENTI IN SERIE DI DUE TRASFORMATORI Lo schema presentato in figura 6 offre un esempio di collegamento in serie di due trasformatori perfettamente identici, che tutti possono agevolmente sperimentare, controllando i risultati ottenuti mediante un comune tester, commutato nelle misure delle tensioni alternate e nella portata dei 50 Vca fondo-scala.
Fig. 6 - collegamento in serie degli avvolgimenti secondari di due trasformatori identici
I due trasformatori T 1 e T2, teoricamente rappresentati nello schema di figura 6, sono identici, con avvolgimenti primari adatti alla tensione di rete a 220 Vca e avvolgimenti secondari con uscite a 8 Vca e 12 Vca, dalle quali, come già detto in precedenza, è anche possibile derivare il valore di 4 Vca (12 V - 8 V = 4 V), utilizzando i terminali a 8 V e a 12 V. Il collegamento in serie degli avvolgimenti secondari di T 1 e T2, che permette di raggiungere in uscita il valore di tensione massima di 24 Vca (12 V + 12 V = 24 V), rimane valido soltanto se si tiene conto del senso di avvolgimento dei secondari o, come si suol dire più correttamente, se le tensioni si trovano in fase. E siccome i trasformatori di tipo commerciale sono avvolti a macchina, tutti allo stesso modo, collegando il morsetto a 12 V dell'uno con quello a 0 V dell'altro, si può essere certi di aver rispettato le fasi della tensione. Del resto ciò può essere controllato con il tester, applicato ai morsetti dei trasformatori nel modo indicato in figura 6, ossia con un puntuale fisso sul morsetto 0 V di un trasformatore e con successivi spostamenti dell'altro a partire dai valori più bassi fino a quello massimo di 24 Vca. Questi valori, nell'ordine, sono: 8 V - 12 V - 20 V - 24 V. Si può ora concludere dicendo che, nel collegamento in serie e in fase degli avvolgimenti secondari, le tensioni si sommano.
Nel caso dei collegamenti in serie, il valore della corrente derivabile è quello caratteristico di un solo avvolgimento secondario, se i trasformatori sono uguali, mentre rimane stabilito da quello più basso dei due secondari se i trasformatori sono diversi. Per esempio, se si collegano in serie gli avvolgimenti secondari, uno a 24 V - 3 A e l'altro a 10 V - 5 A, di due trasformatori, la tensione risultante assume la grandezza di 34 V (24 V + 10 V = 34 V) e la corrente derivabile massima è da valutarsi nella misura di 3 A, che rappresenta il valore più basso dei due avvolgimenti secondari. |
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