SENSORE A MERCURIO |
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Introduzione La versatilità di impiego del
sensore a mercurio è veramente grande: - controllo automaticamente il
livello dei liquidi. - sensore di
spostamento/sollevamento per antifurto. L'assenza totale di scintille e
di riscaldamento lo rendono particolarmente idoneo al controllo dei
pericolosi liquidi infiammabili. Il circuito applicativo del sensore
consiste nella segnalazione, precisa e tempestiva, del raggiungimento
di un livello di guardia in una sostanza liquida, contenuta in un
qualsiasi recipiente:quando si raggiunge il
livello prestabilito, l'interruttore al mercurio subisce uno
spostamento, si attiva un relè, si accende un diodo led e un altoparlante segnala lo stato di
allarme attraverso una sequenza di suoni intermittenti. Dunque, le condizioni elettriche ora menzionate,
dipendono dalle modalità di montaggio del sensore e, più in generale,
dall'applicazione pratica in cui e’ utilizzato. In ogni caso, tuttavia,
tenuto conto del bassissimo consumo di energia elettrica allo stato di
riposo, il modulo può essere vantaggiosamente alimentato a pile, che lo
rendono totalmente indipendente dalla presenza o meno di eventuali
prese-luce, conferendogli i caratteri della portabilità e della trasportabilità. Descrizione del circuito In figura 1 e' riportato lo
schema elettrico del circuito applicativo del sensore a mercurio. Fig. 1 - Circuito
elettrico del sensore con interruttore a mercurio
Cominciamo quindi col ricordare che l'integrato 4093B è costruito con una tecnologia che
conferisce al componente una media velocità di intervento, un'ottima
insensibilità ai disturbi e la possibilità di funzionare con tensioni
anche non perfettamente stabilizzate, comprese fra i 3 V e i 18 V. Con
queste caratteristiche, dunque, si possono realizzare porte logiche
dotate di un'eccezionale percentuale di isteresi, senza pregiudicare i
livelli logici d'ingresso. In pratica, si ottengono soglie di scatto al
di sopra del 75% della tensione di alimentazione e al di sotto del 25%
dello stesso valore di tensione, con un funzionamento garantito, se
abbinato ad altro circuito della famiglia 4000
o con prestazioni analoghe. Ciò conferisce al dispositivo una
grandissima immunità ai disturbi, con fronti di commutazione
assolutamente sicuri e puliti, che non sarebbero raggiungibili neppure
con componenti discreti, a meno che non si vogliano realizzare assurdi
e complicati circuiti, con consumi elevatissimi di energia, certamente
non paragonabili con quelli irrisori del 4093B.
Consideriamo, sia pure brevemente, il circuito di figura 1. Se
insorgono delle incertezze, come può accadere, quando il mercurio
dell'interruttore CM non chiude o apre completamente i contatti,
occorre inserire un sistema di ritardo alla commutazione di IC1; e ciò
si ottiene regolando in modo continuo il trimmer R 1 ed attribuendo
eventualmente al condensatore C1 valori capacitivi diversi da quello
prescritto. Facciamo presente che l'eliminazione delle incertezze, col
metodo ora descritto, diviene particolarmente importante in presenza di vibrazioni meccaniche, come nel
caso di applicazioni su autoveicoli. Ad ogni modo, la sezione "a" di
IC1, in virtù dell'isteresi propria dell'integrato, offre uno scatto
veloce, dopo un certo ritardo dalla chiusura completa di CM, regolato
tramite R1. La sezione IC1b dell'integrato 4093B
svolge la funzione di oscillatore a bassissima frequenza, abilitando, a
tratti, l'oscillatore a frequenza audio che produce il suono in
altoparlante. L'oscillatore citato è composto in modo assai semplice,
il più semplice possibile in elettronica, perché comprende, oltre che
l'elemento attivo, una sola resistenza ed un solo condensatore. Ciò
nonostante, l'innesco è sicuro ed il funzionamento stabile, anche in presenza di variazioni di temperatura e di
tensioni di alimentazione. La reazione positiva, che innesca le
oscillazioni, è assicurata dal circuito interno di IC1, che genera
l'isteresi, la quale va riscontrata in pratica in una reazione positiva
controllata. La durata del ciclo ed il suo mantenimento dipendono dalla
resistenza R6, che collega l'uscita della sezione "b" di IC1 (piedino
4) con l'entrata della stessa sezione (piedino 6), costringendo il
condensatore C2 a caricarsi e scaricarsi, attraverso R6, fra le due
soglie di scatto di IC1. Questo, ovviamente, quando l'ingresso di IC1 b
(piedino 5) è alto. La sezione IC1c inverte e pilota un secondo
oscillatore, identico al primo ma calibrato in frequenza su valori più
alti, cioè udibili; si noti, infatti, come il valore capacitivo di C4
sia più basso di quello di C2. La frequenza audio può essere regolata
variando il valore capacitivo del condensatore C4. Il transistor TR2
svolge le funzioni di amplificatore di potenza audio, mentre la
resistenza R7 provvede a limitare la corrente durante i lunghi periodi
di funzionamento, onde evitare consumi eccessivi di energia ed il
conseguente riscaldamento del semiconduttore. Il condensatore
elettrolitico C5 consente una notevole amplificazione delle armoniche
elevate, con lo scopo di rendere assai più musicale ed udibile il suono
emesso dall'altoparlante. Il quale deve avere una potenza di almeno 1-2
W ed un'impedenza di valore compreso fra gli 8 e i 16 ohm. |
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