Segnala
presenze o movimenti di persone ed oggetti nel raggio d'azione di
qualche metro.
Può fungere da
interruttore invisibile di locali protetti contro scorrerie di animali
indesiderati.
Prima
di iniziare
l'analisi particolareggiata del progetto presentato in queste pagine,
preferiamo descriverne brevemente il funzionamento. Quando una persona,
un animale, un veicolo od un oggetto qualsiasi si avvicina ad un
sensore metallico, collegato con l'entrata di un circuito elettronico e
rappresentato da una piastra, una porta, uno sportello, una ringhiera
od altro elemento conduttore di elettricità, viene attivato un relè,
con i terminali di servizio in funzione di interruttore di pilotaggio
di un qualsivoglia dispositivo elettromeccanico, elettrico od
elettronico. Dunque, questo apparato è in pratica un rilevatore della
presenza di qualcuno o di qualcosa, che agisce nel raggio di uno o due
metri e, talvolta, anche di più.
Le poche notizie, ora ricordate, sono sufficienti per intuire quali e
quante possibili applicazioni possa trovare un tale rivelatore
nell'ambito dei sistemi degli antifurti, in quello degli avvisatori di
presenza o di prossimità, fino all'accensione automatica di luci in
ambienti oscuri, dove gli interruttori sono difficilmente
raggiungibili. Per esempio, questo tipo di sensore viene spesso
installato nei musei, nelle gallerie d'arte, sulle vetrine degli
orefici o accanto a quegli oggetti che si vuol proteggere da eventuali
furti o danneggiamenti inferti da malintenzionati. Un altro impiego del
dispositivo, di grande utilità, consiste nel far accendere
automaticamente le luci dì accesso e quelle interne al garage, appena
ci si avvicina con l'auto al ritorno a casa. Una volta liberato il
campo d'azione da persone od oggetti, il circuito ritorna allo stato
elettrico di riposo, con il relè diseccitato. Pertanto, volendo
conservare una segnalazione, ossia, per mantenere accese delle luci,
aperto un cancello, funzionante una sirena, occorre applicare al relè
un timer, che possa conservare per un certo tempo l'informazione
ricevuta.
VARIETÀ
DI SENSORI
Per
individuare la
presenza o il passaggio di persone, animali ed oggetti, occorre
inevitabilmente avvalersi di qualcuna delle proprietà fisiche o
chimiche di questi. Oggi, uno dei sistemi più ricorrenti in tale
settore, consiste nell'utilizzare la caratteristica di "opacità" dei
corpi alle radiazioni elettromagnetiche, in misura particolare a quelle
infrarosse e alle più comuni di luce visibile. Sono nate così le
barriere di fotocellule, abbondantemente impiegate nel pilotaggio dei
cancelli, degli ascensori, nelle macchine contapezzi e nei circuiti
d'allarme. E sono pure sorte le apparecchiature sensibilizzate da onde
meccaniche a frequenza elevatissima, come gli ultrasuoni, che possono
segnalare la presenza di liquidi trasparenti ed oggetti di vetro. Ma in
tutti i casi serve sempre un apparecchio trasmittente ed un altro
ricevente, talvolta riuniti in una stessa custodia, quando il raggio
viene riflesso con specchi; i dispositivi, peraltro, sono ancora in
numero di due.
Tuttavia, quando si vogliono proteggere vaste aree da incursioni o
passaggi, gli impianti con barriere di fotocellule diventano assai
complessi e di non facile messa a punto.
Esistono pure i sensori ad effetto Doppler che, emettendo un'onda
elettromagnetica od acustica, valutano lo spostamento in frequenza
dell'onda riflessa dei corpi illuminati, ovvero colpiti dall'onda
incidente. Questi sensori sono dotati di una buona sensibilità di area
e non richiedono complicate operazioni di messa a punto. Ma sono
sensibili soltanto agli oggetti in movimento, indipendentemente dalle
loro dimensioni. Per esempio, possono essere maggiormente
sensibilizzati da una mosca che vola anziché da una persona che si
muove appena.
Infine ricordiamo i rivelatori a radar, che non presentano gli
inconvenienti menzionati, ma che devono analizzare l'onda riflessa per
capire se è presente qualche elemento degno di segnalazione. Questi
rivelatori sono molto efficaci, ma assai complessi.
Esisterebbero ancora i sensori di tipo puramente meccanico, non
menzionati nella nostra breve rassegna di carattere informativo, ma
questi ci indurrebbero a sconfinare in un settore diverso da quello
elettronico.
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