Generatore di segnali a frequenza variabile - 6 |
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Montaggio In figura 2a e 2b sono riportati il circuito stampato lato-rame e lato-componenti del riproduttore. Il circuito può essere parte integrante di progetti più grandi e complicati quindi il circuito stampato è utilizzabile per la realizzazione del solo generatore. Figura 2: Circuito stampato del generatore a) lato rame e b) lato componenti Tutti coloro che hanno realizzato e/o hanno visionato il progetto relativo al riproduttore di suonerie noteranno che lo schema elettrico del generatore è praticamente uguale a quello del riproduttore. L’unica differenza sta nel pin d’uscita del micro che nel caso del riproduttore è il RB7 (pin 13 del pic) mentre nel generatore è il RB3 (pin 9) e nell’assenza dei diodi led. Questo suggerisce di poter riutilizzare il pcb del riproduttore realizzando un ponticello tra il pin 9 e il pin 13 essendo questo disattivo per il progetto del generatore. Taratura La taratura del circuito deve essere fatta in due fasi:
taratura in frequenza e controllo delle forme d’onda. Per la prima fase
è necessario utilizzare un frequenzimetro. Dopo aver collegato il probe
del frequenzimetro sul pin 15 del micro, mediante un cacciavite per RF,
bisogna agire su C4 ruotandolo in modo da leggere la frequenza del
quarzo utilizzato più vicina al suo valore nominale. Se per qualche
motivo non si riesca ad accentrare il valore del quarzo, si può
cambiare i valori di C3 o C4. Per verificare l’esattezza dello SPLIT
premendo UP/DOWM dovreste trovare un valore maggiore/minore di
frequenza rispetto a quel letto prima del pressione sul tasto. La forma d’onda "custom" e le costanti del circuito Come detto prima è possibile caricare una forma d’onda custom ovvero definita dall’utente. Per esempio si può pensare di generare un segnale con andamento randomico (per esempio rumore bianco, oppure segnali impulsivi spike), segnali video ecc, segnali di trigger e cosi via. La mappatura di questo segnale è fatta sul codice in 256 punti con quantizzazione dei campioni a 8 bit..Per inserire i valori relativi alla forma custom bisogna intervenire direttamente sul file sigen.hex relativo al progetto e cambiare i valori che vanno dalla locazione 500h a 5FFh mediante un programma come icprog che permette di editare il file hex. Il valore da inserire nel file hex è 34xx dove xx è il valore in esadecimale del campione del segnale. Per default, come forma d’onda custom, e’ mappato un segnale costante alla tensione di 2,5 V. Definizioni delle costanti Per funzionamento del circuito è necessario definire delle
costanti che possono essere cambiate intervenendo sul file sigen.hex
in determinate locazioni. Le costanti da definire sono: SPLIT e INI che
definiscono rispettivamente lo step di incremento/decremento della
frequenza per ogni operazione di UP/DWN e la frequenza del segnale allo
start up del circuito. Esempio della definizione di INI e SPLIT Fissati XTAL =20 MHz; N=8, Ncycle =191 => CLK = 25.906 KHz; STEP = 0.4 Hz: Vogliamo che il valore
iniziale di Fo sia 1 KHz e ∆Fo = 100 Hz.
Per il calcolo di SPLIT si procede così:
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