ESAME DEL CIRCUITO
Lo schema elettrico del dispositivo regolatore di luminosità
è riportato in figura 1
Fig. 1
- Circuito elettrico del dispositivo descritto nei testo. Con il
trimmer R3 si regola la sensibilità dell'apparato in sede di collaudo.
II simbolo di pericolo di scossa, riportato sull'estrema destra, in
prossimità della lampada LP, richiama l'attenzione dell'operatore sulla
presenza, in varie parti circuitali, della tensione di rete.
Fig. 2 Piano costruttivo del regolatore di luminosità a
sfioramento. In questo caso il sensore è rappresentato da un capocorda,
ma nel montaggio finale tale elemento potrà essere sostituito con una
piastrina di rame quadrata di un centimetro di lato, oppure con la
testa di una vite di rame.
COMPONENTI
Condensatori
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Resistenze
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Varie
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C1 = 47.000 pF
C2 = 470 pF
C3 = 47 uF 16 VI (elettrolitico)
C4 = 220.000
pF - 630 Vcc
C5 = 100.000
pF - 630 Vcc
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R1 = 4,7
megaohm – 1/2 W
R2 = 4,7
megaohm – 1/2 W
R3 = 4,7
megaohm (trimmer)
R4 = 1
megaohm – 1/2 W
R5 = 1,5
megaohm – 1/2 W
R6 = 1.000
ohm - 1 W
R7 = 150 ohm
– 1/2 W
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IC1= SLB0587 (siemens)
TRIAC = BTA
06 - 600 T
DZ= diodo
zener (15 V 1W)•
D1= diodo al
silicio 1N4004
D2= diodo al
silicio 1N4004
LP= lampada
(60W – 100W)
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Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale del circuito stampato
sul quale si realizza il dispositivo regolatore di luminosità a
sfioramento.
Come si può notare, il circuito è alimentato con la tensione
negativa di - 15 V, derivata da un apposito alimentatore che
descriveremo più avanti. L'alimentazione è applicata al piedino 1,
rappresentativo del terminale di massa dell'integrato ICI, e al piedino
7, sul quale è collegata la linea negativa dell'alimentazione. Sul
piedino 5 è invece connesso il sensore, che immette in IC1 il segnale a
50 Hz per essere sottoposto a processo di rivelazione.
Il segnale a 50 Hz, applicato al sensore tramite il dito della mano
dell'operatore, è presente nel corpo umano a causa degli accoppiamenti
elettromagnetici con i conduttori di rete, ma raggiunge pure il
dispositivo capacitivamente, con un condensatore le cui armature sono
rappresentate dal corpo e dal circuito di massa dell'apparato.
Le resistenze R1 - R2, di elevato valore ohmico, fatta eccezione per le
debolissime correnti, assolutamente innocue, provvedono ad assicurare
l'isolamento della tensione di rete e debbono quindi essere
caratterizzate da una potenza di dissipazione di almeno mezzo watt.
Ovviamente, queste due resistenze dovranno essere di ottima qualità,
possibilmente del tipo omologato per tale impiego (IMQ o VDE). In ogni
caso, converrà orientarsi verso i modelli per alta tensione, ossia per
750 V ed oltre.
In sostituzione delle due resistenze R1- R2, si sarebbe potuto
impiegare una sola resistenza di valore ohmmico doppio, ma così facendo
si sarebbe ridotta la sicurezza protettiva della tensione di
rete.Coloro che volessero proteggere l'integrato ICI da eventuali forti
scariche elettrostatiche, potranno inserire un diodo zener da 15 V nel
seguente modo. L'anodo di tale componente dovrà rimanere collegato nel
punto di incontro della resistenza R2 con la resistenza R4, mentre il
catodo verrà saldato alla linea di massa. Il terminale 5 di IC1, a sua
volta, dovrà essere disinserito dall'attuale collegamento, cioè dal
punto di saldatura di R4 con R2 e fissato sul punto d'incontro di R3
con R4. Ma si tenga presente che l'integrato IC1 è già per sua natura
parzialmente protetto dalle scariche elettrostatiche e soltanto in casi
eccezionali potrà rendersi necessario l'intervento ora descritto.
Qualora il dispositivo dovesse essere installato in ambienti
particolarmente disturbati da campi elettrici ed elettrostatici, allora
potrebbe divenire necessario l'inserimento di un condensatore, del
valore capacitivo di alcuni nanoFarad, in polipropilene o ceramico NPO,
a bassissima perdita, fra il piedino 5 di IC1 e la linea di massa.
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