Introduzione
Iniziamo
la descrizione teorica del multivibratore astabile, il più noto fra
tutti i circuiti non lineari, con lo scopo di esporre alcune brevi note
teoriche, di notevole significato nozionistico. Il multivibratore
astabile è così chiamato perché la mutua esclusione del funzionamento
dei due transistor impedisce una condizione di stabilità (astabilità),
costringendo il circuito ad una oscillazione continua.
Altri tipi di multivibratori molto noti sono il "bistabile" ed
il "monostabile". II primo è comunemente chiamato "flip-flop"
può stare in due stati stabili definiti ed è abbondantemente usato nei
calcolatori digitali e e in molte altre moderne applicazioni
elettroniche. Il secondo (monostabile) è in grado di fornire, su
opportuno comando, un singolo impulso quadro, di durata prestabilita.
DUE
FAMIGLIE DI CIRCUITI
Fino
a qualche tempo fa, i circuiti elettronici potevano considerarsi corne
appartenenti a due precise e distinte famiglie. Nella prima ai
inserivano i circuiti lineari, nella seconda quelli non
lineari.
Si considerano lineari i circuiti nei quali, applicando un opportuno
segnale in entrata, questo è presente in uscita in forma non
discontinua, pur assumendo un andamento dipendente dalle particolari
funzioni per le quali è stato concepito il circuito. A questa famiglia,
ad esempio, appartengono gli amplificatori, che trovano impiego sovrano
nell'elettronica analogica.
Alla famiglia dei circuiti non lineari appartengono quei circuiti nei
quali l'uscita e l'entrata non dipendono linearmente l'una dall'altra,
ma presentano brusche variazioni fra stati ben determinati,
Appartengono ai circuiti non lineari i circuiti logici e una
serie di circuiti che generano, modificano e, in generale, operano su
impulsi e stati logici. Ma oggi, queste due famiglie si stanno sempre
più compenetrando, tanto che è divenuto difficile incontrare
applicazioni puramente analogiche od esclusivamente digitalizzate.
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