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CONDENSATORI |
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Il condensatore è uno dei componenti più
comuni nella composizione dei circuiti elettronici. Il suo nome deriva
dalla possibilità di accumulare cariche elettriche, nelle parti
interne, in misura maggiore o minore, a seconda del tipo, del modello e
delle condizioni circuitali cui è sottoposto. L'INVENZIONE DEL CONDENSATORE Anche
se il condensatore elettrico è un'invenzione della natura, così come lo
è quella dell'elettricità, spetta alla genialità dell'uomo la sua
realizzazione in laboratorio. E in questo senso occorre ricordare il
più antico esempio di condensatore che la storia conosca, quello del
"quadro" del fisico Beniamino Franklin, nato a Boston nel 1706. Ma il
più noto fra tutti i condensatori, che appartengono alla storia del
passato, è certamente quello della classica bottiglia di Leyda,
costituita da un recipiente di vetro, le cui pareti, interna ed
esterna, formavano il dielettrico del condensatore. In natura,
l'esempio più comune di condensatore ci è offerto durante i temporali,
quando il dielettrico, rappresentato dall'aria, viene perforato da
quella enorme scintilla che prende il nome di fulmine e che scocca fra
le due armature cariche di elettricità, le nubi e la terra. Questo
enorme condensatore, dunque, è formato da nube - aria - terra. Ma
quando il fulmine scocca fra due nubi, le due armature sono
rappresentate proprio e soltanto dalle nubi, mentre il dielettrico
rimane lo stesso, vale a dire l'aria fra queste interposta. Il
perfezionamento tecnico del condensatore è stato comunque compiuto da
Alessandro Volta che, per primo, utilizzando un sottile strato di
vernice isolante, riuscì ad elevare notevolmente la capacità di un
condensatore costituito da due piatti metallici posti a contatto. I
tecnici e gli scienziati di allora designarono tale dispositivo col
nome di "elettroforo", ma il Volta preferì chiamarlo "condensatore" e
da allora questo termine divenne di uso comune.
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