DIODI APPLICAZIONI - 5



PROTEZIONE DEGLI RTX

Le costose apparecchiature elettroniche, in generale, e i ricetrasmettitori, in particolare, trovano nei diodi a semiconduttore un valido aiuto protettivo. Facciamo un esempio chiarificatore in tal senso e supponiamo di alimentare con la tensione di 12 Vcc una ricetrasmittente, ma commettendo il grave errore di invertire le polarità di alimentazione, con il risultato di distruggere l'intero apparato. E ciò può capitare a chiunque, in un momento di distrazione o quando si agisce troppo in fretta. Ma perché non premunirsi contro un simile inconveniente? Perché non si provvede all'inserimento, in parallelo con l'alimentazione, di un diodo di una certa potenza e caratterizzato da una elevata velocità di intervento? Praticamente basta comporre il circuito pubblicato in figura 6, nel quale I' RTX si identifica con l'elemento di carico e nel quale il diodo D1, montato con polarità invertite, in caso di inversione di quelle di alimentazione si comporta da conduttore, per cortocircuitare parzialmente l'alimentatore ed assorbire la massima corrente iniziale, che brucia il fusibile F1 e protegge il costoso apparato.

Fig. 6 - Allo scopo di scongiurare i pericoli derivanti da casuali inversioni di polarità dell'alimentatore, conviene proteggere il carico elettrico tramite il collegamento in parallelo, di un diodo a semiconduttore.


Per constatare l'efficacia della protezione a diodo ora descritta, si consiglia di realizzare lo schema pratico di figura 7. 

Fig. 7 - Esperimento pratico di prova dell'efficacia del diodo, in parallelo con l'alimentatore, in caso di inversione di polarità dei conduttori rosso-nero.

Nel quale il carico è rappresentato da una lampadina a filamento da 6 V - 50 -= 100 mA e l'alimentatore da una pila piatta da 4,5 V, mentre il fusibile F1 è un modello "rapido" da 0,3 A. La pila, ovviamente, non può essere semiscarica, perché è necessario utilizzare un elemento nuovo. Il diodo D 1 potrà essere scelto fra i due tipi 1N4004 e 1N4007.
L'esperimento consiste nell'alimentare dapprima il circuito in modo corretto, così come indicato nello schema di figura 7, per constatare che la lampadina, rappresentativa del carico che si vuol proteggere dalle eventuali inversioni di polarità dell'alimentatore, si accende regolarmente. Poi si invertono tra loro i conduttori rosso e nero, per verificare che la lampadina non si accende, ma non subisce danni, mentre il fusibile F1 si interrompe. È ovvio pensare, dopo questa prova, che se al posto della lampadina fosse stato collegato un costoso dispositivo, non in grado di sopportare commutazioni di polarità di alimentazione, il risultato protettivo sarebbe stato ugualmente valido.