FUNZIONI LOGICHE




INTRODUZIONE

La principale differenza che intercorre fra i circuiti analogici e quelli digitali sta nel fatto che, nei primi, i segnali sono caratterizzati, ad un dato istante, dal valore della tensione o da quello della corrente, mentre nei secondi vengono indicati soltanto attraverso due livelli logici, che possono essere indicati con "vero o falso", "alto o basso", "1 o 0". 
I due semplici schemi, riportati nelle figure 1 e 2, interpretano, nella pratica, questi ultimi concetti. 

 

 Fig. 1 - Con questo semplice schema si definisce il concetto di stato logico "1", chiamato pure "vero" o "alto". L'interruttore posizionato in 1 chiude l'alimentatore sulla lampada LP, la quale si accende. Lo stato logico va individuato sul punto A= 1.

 Fig. 2 - Lo stato logico "0", chiamato anche "basso" o "falso", è valutabile sul punto circuitale A = 0. Esso è stabilito dalla posizione dell'interruttore SA su 0, la quale mantiene aperto il circuito di alimentazione della lampada LP che rimane spenta.


Più precisamente, nello schema di figura 1 si realizza il livello logico "1", mentre nello schema di figura 2 è raggiunto il livello logico "0". Nel primo caso, lo stato "1" corrisponde al circuito con lampada LP accesa, nel secondo caso lo stato logico "0" corrisponde al circuito con lampada LP spenta. 
Sempre in riferimento ai due schemi delle figure 1 e 2, ricordiamo che si suole pure dire che, in seguito alla posizione assunta dall'interruttore (1 o 0), sul punto A il livello logico può essere "1" o "0".
La presenza della lampada LP serve soltanto a conferire un aspetto pratico ai due circuiti, mentre ciò che importa sapere è quale tipo di tensione viene applicata ad LP, quella positiva + VCC o quella negativa - VCC. A queste infatti corrispondono i due stati logici.
Ovviamente, elaborando in misura più complessa i due stati logici, si costruiscono macchine elettroniche dotate di circuiti complicatissimi e le cui funzioni di elaborazione sono appunto affidate a quei componenti che prendono il nome di integrati e che, nella loro realtà costruttiva, sono rappresentati da elementi di piccole dimensioni, nei quali sono concentrate migliaia di resistori, diodi e transistor.
La funzione logica non è necessariamente associata a grandezze elettriche, ma rimane definita da quelle fisiche, le più svariate. Tuttavia, per chiarezza di linguaggio e semplicità di interpretazione, nell'esempi riportati si fa sempre riferimento a segnali elettrici. 
Per l'analisi delle varie funzioni logiche verranno utilizzate delle tabelle dette TABELLE VERITA'   dalla quale si possono dedurre tutti i possibili stati, ovvero tutte le relazioni esistenti tra ingresso ed uscita perle diverse funzioni esaminate.