Apportando alcune semplici e
rapide varianti ad un circuito oscillatore dí base, si avrà la
possibilità di realizzare una interessante serie di pratiche
applicazioni con due comunissimi integrati digitali
I vari circuiti pubblicati in questo articolo non si differenziano di
molto l'uno dall'altro, perché tutti si basano sul funzionamento di un
oscillatore realizzato con integrati TTL, anche se le applicazioni
possono apparire diverse. In essi si fa uso di un 7404, che è un
integrato appositamente concepito per svolgere le funzioni di inverter.
Ma in una parte dei circuiti si utilizza pure l'integrato 7400, che è
ancora un componente appartenente alla famiglia TTL e le cui sezioni
vengono trasformate in inverter tramite il collegamento fra di loro dei
due ingressi.
CIRCUITO DI BASE
Lo schema di base
dell’oscillatore è quello riportato in figura 1.
C1= 10.000 pF- 1uF R1 = 220 ohm IC1= 7404
Fig. 1 - Circuito di base
dell'oscillatore
In esso vengono utilizzate due funzioni
inverter dell'integrato IC1, che è il noto modello 7404, ossia un
sestuplo inverter. Il circuito di questo oscillatore utilizza, oltre
che l'integrato ICI. anche due elementi passivi, il condensatore C1 e
la resistenza R1.
Facciamo presente che, in sostituzione delle due prime funzioni
inverter «a» e «b», si possono utilizzare altre due coppie di funzioni
inverter, come ad esempio quelle che corrispondono ai terminali 5 - 6,
8 -9 , 10 - 11, 12 - 13. Non si possono invece sostituire, con altri, i
terminali 7 e 14, perché il primo corrisponde al piedino GND, il
secondo a quello dell'alimentazione positiva dell'integrato. Ma
passiamo ora all'esame del funzionamento del circuito di figura 1. E
supponiamo che l'uscita 4 di IC1b abbia subito una transizione dallo
stato logico «1» a quello «0». In tali condizioni, a causa della
presenza del condensatore C1, una analoga variazione di livello viene
riportata pure sull'ingresso 1 di IC1a, facendo assumere a questo
ingresso lo stato logico «0», che mantiene a livello «0» l'uscita di
IC1b. E ciò in virtù della doppia inversione di livello dei due
inverter.
La presenza della resistenza R1, di cui un terminale è polarizzato al
livello logico «1», più precisamente il terminale collegato con
l'uscita 2 di IC1a, determina la carica lenta del condensatore C1, fino
a costringere l'ingresso 1 di IC1a al superamento della soglia logica
alta «1», facendo commutare, conseguentemente, a «0» l'uscita di IC I a e a «I» quella di IC I b. A
questo punto si innesca il processo opposto che, dopo un certo periodo
di tempo, sempre legato alle costanti di temporizzazione R - C, fa
ritornare i livelli alla condizione di partenza. Il ciclo poi si ripete
allo stesso modo.
In pratica, sui terminali d'uscita del circuito di figura 1, è
disponibile un treno di onde quadre. il cui valore di frequenza dipende
da quello attribuito al condensatore C1 e alla resistenza R1.
Sull'elenco componenti abbiamo attribuito ad R1 il valore fisso di 220
ohm, mentre per C1 abbiamo lasciato al lettore l'opportunità di scelta
fra i valori limite di 10.000 pF e 1 uF.
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