L’apparecchio telefonico
La Figura 2 rappresenta uno schema elementare di
comunicazione telefonica, dove due apparecchi telefonici sono collegati
da una linea elettrica bifilare. Ogni apparecchio comprende un
microfono e un ricevitore, messi in serie con una batteria di
alimentazione. Nel circuito elettrico circola corrente continua.

Figura 2 - Schema di Trasmissione della Voce
Il microfono è un resistore la cui resistenza
varia in funzione della pressione che su di esso esercitano le onde
sonore emesse dalla bocca di chi parla. Quando uno dei due utenti, ad
esempio quello di sinistra, inizia a parlare la corrente diventa
pulsante, seguendo le variazioni di resistenza del microfono.
Il ricevitore svolge la funzione inversa del microfono: una tensione
variabile applicata ai suoi morsetti provoca l’emissione di un’onda
sonora. Pertanto nel nostro esempio il ricevitore di destra riprodurrà
il suono emesso a sinistra.
Lo schema di Figura 2 è puramente esemplificativo del principio di
funzionamento. Esso infatti permette la comunicazione solo fra i due
apparecchi rappresentati, richiede che la linea sia alimentata
dall’apparecchio d’utente e riproduce anche nel ricevitore di chi
trasmette la propria voce.
Uno schema elettrico (semplificato) di un reale apparecchio telefonico
è rappresentato in Figura 3. La linea a due fili (ossia il doppino) non
collega più due telefoni direttamente, ma diventa la linea d’utente che
collega l’apparecchio alla centrale locale.
Il microfono e il ricevitore non sono più collegati semplicemente in
serie sul circuito di linea ma interagiscono tramite un complesso di
induttanze e resistenze che costituiscono il cosiddetto circuito
antilocale. Esso fa in modo che il ricevitore sia modulato dalle
correnti provenienti dal microfono lontano e non da quelle innescate
dal microfono locale.
Costruttivamente microfono e ricevitore sono
contenuti in un involucro comune chiamato microtelefono (vulgo cornetta).
In figura l’apparecchio è rappresentato a riposo: in questo stato il
microtelefono è appeso a un gancio (si dice che è on-hook), il
contatto pilotato dal gancio è interrotto e il circuito elettrico è
aperto.
Il telefono è alimentato dalla centrale attraverso la linea. La
centrale è un generatore di tensione (esistono centrali a 60V, altre a
48V). Quando l’utente solleva il microtelefono (sgancia, ossia si passa
in stato off-hook) il contatto del gancio provoca la chiusura
del circuito elettrico in cui comincia a circolare una corrente
continua di intensità da 20 a 60 mA, variabile in funzione della
resistenza della linea.

Figura 3 - Schema elettrico di apparecchio telefonico
Lo schema ora visto è quello dei vecchi apparecchi
elettromeccanici, ora in via di graduale sparizione. I telefoni
elettronici sono diversi costruttivamente, ma funzionalmente a quanto
descritto. Ad esempio l’operazione di sgancio può avvenire fisicamente
in vari modi, a seconda della costruzione dell’apparecchio, ma equivale
sempre a una chiusura del circuito elettrico del doppino.
Un’eccezione a questa regola è costituita dai telefoni "cordless"
che richiedono alimentazione separata per funzionare, in quanto i 20 mA
forniti dalla rete non sono sufficienti per la stazione radio della
base. Per questo motivo è buona norma tenere negli impianti domestici
almeno un telefono convenzionale, che garantisce il servizio anche in
mancanza di energia elettrica- La probabilità che la centrale
telefonica non fornisca servizio è molto bassa. La rete telefonica è
attualmente uno dei sistemi civili di maggiore affidabilità.
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