TECNICA DELLA SALDATURA | |||
|
|||
Esponiamo gli elementi basilari necessari per realizzare la saldatura a stagno,operazione meccanica, termica e chimica, dalla quale dipende, quasi sempre, l'esito finale di un qualsiasi montaggio elettronico. Il tema della saldatura a stagno è da considerarsi di basilare importanza per tutte le tecniche applicative dell'elettronica. Ed anche se esso è stato da noi altre volte trattato, è necessario riprenderlo, svilupparlo ed aggiornarlo, soprattutto in considerazione del continuo progresso della componentistica, che ha portato tutti noi ad effettuare saldature a stagno su elementi nuovi e delicati, come sono, ad esempio, molti di quelli che appartengono al mondo dell'elettronica digitale. Ma cerchiamo di esporre la materia con ordine, cominciando col dire che cosa si intende per saldatura. CHE COS'E' LA SALDATURA Con la parola « saldatura » si designa in generale l'unione, attraverso un procedimento termico, di due metalli. Portando a temperatura di fusione lo stagno interposto fra due superfici metalliche, si ottiene l'intima unione fisica delle parti. La temperatura di fusione dello stagno è rappresentata da quel valore della scala centigrada per il quale lo stagno stesso passa dallo stato solido a quello liquido. Questa temperatura è di 231,9°C. In realtà quello usato per le saldature non è stagno puro, bensì è una lega di stagno e piombo, nella quale le quantità dei due metalli variano, facendo variare la temperatura di fusione della lega, fra i 190°C e i 280°C.
La
saldatura a stagno non offre grande resistenza meccanica, per cui è
utilizzata per unire tra loro parti metalliche destinate ad essere
sottoposte a deboli sollecitazioni metalliche. Ecco perché essa trova
largo impiego in quasi tutti i settori dell'elettronica, dove
costituisce la soluzione migliore per ottenere collegamenti elettrici
affidabili. |
|
||
|
|||
|
|||