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SCR - TRIAC |
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INTRODUZIONE I componenti SCR e TRIAC esternamente si assomigliano come tante gocce d'acqua. Distinguerli, dunque, è impossibile, se non si ricorre all'esatto riconoscimento della sigla e al ritrovamento di questa su un comune prontuario. Ma le sigle, oggi attribuite a questi semiconduttori, sono tante, troppe per essere raccolte tutte in un manuale aggiornato alla portata dei dilettanti. I quali, spesso, durante la loro attività, si trovano in imbarazzo, perché, ignorando le caratteristiche elettriche, non possono condurre quelle prove che servono ad identificare i componenti e a conoscere il loro stato di efficienza. Ecco perché ci è sorta l'idea di concepire un semplice circuito, di immediata realizzazione, assolutamente economico, da affidare ai nostri lettori principianti, con il quale essi possano distinguere, con una certa rapidità, un SCR da un TRIAC, valutandone, nello stesso tempo, il comportamento elettrico, vale a dire la validità funzionale. Ma poiché il principio di funzionamento del dispositivo è basato sull'utilizzazione, da parte degli SCR, di mezzo ciclo della tensione alternata, mentre il TRIAC funziona con il ciclo intero della stessa tensione, alla presentazione dell'apparato dobbiamo far precedere quelle nozioni teoriche che regolano il modo di comportarsi di questi particolari diodi, che ormai tutti conoscono ed il cui impiego è spesso da noi prescritto per la costruzione dei molti progetti che, mese per mese, vengono pubblicati su questo periodico. SCR: STRUTTURE E SIMBOLI Conosciuto pure sotto il nome di diodo controllato, lo SCR è internamente composto da tre giunzioni P-N, che formano un semiconduttore di tipo P-N-P-N, simile a due normali diodi collegati in serie. Il terminale relativo all'anodo fa capo al semiconduttore P più esterno, mentre il catodo rimane collegato con il semiconduttore N situato nella parte opposta. Al secondo settore di materiale P è collegato l'elettrodo rappresentativo del gate, detto pure "porta". Il simbolo elettrico, che caratterizza il diodo SCR, è quello rappresentato in figura 1a, mentre l'aspetto esteriore più comune di questo semiconduttore può identificarsi in figura 1b.
Con la lettera G viene indicato l'elettrodo di gate, o porta, attraverso il quale viene applicato al componente l'impulso di tensione che ne provoca la conduzione (innesco). Con la lettera A è segnalato l'elettrodo di anodo e con la K quello di catodo. |
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