|
|||
SENSORI DI DISTANZA E PRESENZA |
|||
|
|||
SENSORI AD ULTRASUONIIn questi sistemi viene misurata la distanza fra lo strumento di misura ed un elemento riflettente sfruttando la proprietà dei suoni e degli ultrasuoni di propagarsi a velocità praticamente costante all'interno dei mezzi. Conoscendo la velocità di propagazione dell'onda acustica nel mezzo si ricava la distanza fra strumento e bersaglio a partire dalla misura del tempo intercorso fra la emissione dell'impulso sonoro e la rilevazione della eco di ritorno. Il dispositivo che emette gli ultrasuoni è un cristallo piezoelettrico: applicando a questo un tensione oscillante ad una precisa frequenza si attiva quello che viene chiamato "effetto piezoelettrico inverso": il cristallo inizia a vibrare ed emette gli ultrasuoni desiderati. Questi, convogliati da un opportuno cono posto a contatto del cristallo, si propagano verso il bersaglio di cui si vuole determinare la distanza. Quando lo colpiscono gli ultrasuoni vengono riflessi generando un'eco e, dopo un tempo uguale a quello di andata, tornano alla sorgente da cui erano stati generati. Qui le vibrazioni provocate dagli ultrasuoni provocano la deformazione di un altro cristallo piezoelettrico che genera a sua volta un segnale elettrico. Indicando con T il tempo di volo, cioè l'intervallo che intercorre fra l'emissione dell'impulso e la ricezione dell'eco, con v la velocità di propagazione e con L la distanza si ha: L= (v T) / 2 L'emissione dell'impulso da parte dell'unità trasmettitrice provoca però delle vibrazioni della struttura che si ripercuotono anche sul supporto del sensore ricevente: per evitare che queste vibrazioni possano essere erroneamente interpretate come l'eco dell'impulso, riflesso dal bersaglio, l'uscita del sensore ricevente viene "oscurata", cioè interdetta, per un tempo fisso. La durata dell'intervallo di oscuramento influenza il valore della minima distanza rilevabile dal sistema. Indicando con To la durata dell'oscuramento la minima distanza rilevabile Lmin è data da: Lmin = (v To) / 2 L'elemento cui è affidato il compito di emettere l'impulso acustico è usualmente un cristallo piezoelettrico; dato che lo stesso tipo di cristallo viene usato per costruire il rilevatore dell'eco si può pensare di riunire le due funzioni in un unico dispositivo per ovvi motivi di costo ed ingombro. Il sistema non è ancora molto diffusa, ma molti produttori stanno approntando sensori in cui le due azioni di stimolo e rilievo saranno effettuate da un unico elemento piezoelettrico. SENSORI DI PRESENZAAlcuni trasduttori hanno la caratteristica di fornire in uscita un segnale di tipo binario (on‑off): questi sistemi hanno quindi un funzionamento a soglia e vengono utilizzati principalmente per il rilievo di presenza ed il conteggio di eventi. Fra questi i più diffusi sono quelli fotoelettrici e quelli induttivi. SENSORI FOTOELETTRICII trasduttori fotoelettrici sono basati sulla modulazione
della resistenza che una giunzione silicio (di fatto un transistor)
mostra quando viene colpita dalle radiazioni luminose. Sia la luce
visibile, sia quella infrarossa può permettere, se opportunamente
focalizzata, di portare in saturazione un foto‑transistor rendendolo
equivalente ad un interruttore chiuso. La corrente che attraversa il
transistor può essere rilevata in diverse maniere. |
|
||
|
|||