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MISURARE CON IL TESTER - 2 |
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VOLTMETRO La
misura delle tensioni elettriche, continue ed alternate, è la più
frequente fra tutte quelle possibili con il tester. E in questa
funzione lo strumento, che assume la denominazione di voltmetro, viene
maggiormente usato, sia in campo professionale che in quello
dilettantistico. Con il tester, infatti, si possono misurare le
tensioni continue delle pile, quella alternata di rete-luce, nonché le
differenze di potenziale fra i vari punti di tutti i circuiti
elettronici. E il rilievo delle tensioni elettriche, in un apparato
elettronico, consente di analizzare la precisione di funzionamento del
circuito o di constatare un'eventuale avaria, mettendo l'operatore in
condizioni di apprezzare la qualità dei risultati o di intervenire
prontamente quando ve ne sia bisogno. Il voltmetro, dunque, è uno degli
strumenti di maggior importanza fra quelli conglobati nel tester.
Fig. 2 - Esempio pratico di misura
della tensione continua, erogata da una pila piatta, mediante il tester
commutato nella funzione di voltmetro. Si tratta di una misura di tipo
in parallelo, che non altera i valori elettrici del circuito in esame.
Il puntale rosso (positivo) deve essere collegato con Il morsetto
positivo della pila, quello nero (negativo) con il morsetto negativo,
rappresentato dalla lamina più lunga. Questa
operazione va iniziata innestando la spina nera (negativa) nella
boccola comune (COM) e quella rossa (positiva) nella boccola
contrassegnata con la dicitura V. Di queste boccole, in pratica, ne
esistono diverse ed ognuna di queste reca l'indicazione della massima
portata di fondo-scala. Nel nostro caso, quindi, occorre scegliere la
boccola relativa alle misure di tensioni continue massime di 5 V o 10 V.
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