Per realizzare un
valido sistema di amplificazione di segnali di ogni tipo, un solo
transistor non è quasi mai sufficiente. Ne occorre invece più di uno,
se si vuole esaltare il risultato finale, provvedendo a collegare tra
loro i vari elementi in modo opportuno, per soddisfare, di volta in
volta, le condizioni tecniche di lavoro assegnate ad un determinato
apparato elettronico. Ci occuperemo di uno fra i più comuni metodi di
accoppiamento transistoriale, quello cosiddetto "diretto", ottenuto in
assenza di condensatori interposti che, come si sa, sono componenti in
grado di bloccare il flusso delle correnti continue, mentre si lasciano
attraversare da quelle variabili.
L'accoppiamento diretto, fra transistor, fornisce amplificazioni molto
elevate, sia in continua che in alternata. Qualunque tipo di segnale,
quindi, può essere sottoposto al processo di amplificazione con questo
metodo, anche se il corrispondente circuito, destinato a compiere tale
operazione, può sollevare notevoli difficoltà di natura pratica, a
causa delle diversità dei coefficienti di amplificazione che
caratterizzano ciascun transistor. È risaputo, ad esempio, che il
comunissimo 2N1711 può essere contraddistinto con un coefficiente
"beta" variabile fra 100 e 200. Che corrisponde ad una disponibilità di
correnti di collettore di valori compresi fra 100 mA e 200 mA, se alla
base del componente si applica una corrente di 1mA.
Pertanto, considerando che il coefficiente di amplificazione
complessivo, raggiunto con il collegamento diretto in continua di due
transistor, corrisponde al prodotto dei due "beta", nel caso specifico
del componente menzionato si possono ottenere molti e diversi
risultati, compresi fra i limiti estremi di 10.000 (100 x 100) e 40.000
(200 x 200). Ecco perché, se inseriti negli stadi di amplificazione
lineare per basse frequenze o in alta frequenza, i transistor
direttamente accoppiati necessitano di particolari accorgimenti
tecnici, come ad esempio la selezione dei semiconduttori rispetto al
loro coefficiente di amplificazione, oppure l'introduzione di elementi
di controreazione o di stabilizzazione. Ma tutti questi sono argomenti
che, per adesso, rimangono estranei al tema inizialmente proposto.
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