ALIMENTATORE VARIABILE - 5 |
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VOLTMETRO DIGITALE La tensione in uscita dall'alimentatore, regolata tramite il potenziometro a filo R3, può essere "letta" direttamente su un voltmetro digitale, oppure sulla scala di un normale voltmetro analogico da 20V fondo-scala. Fig. 2 - Circuito applicativo del voltmetro digitale usato nell'alimentatore Lo schema riportato in figura 2 interpreta il modo con cui il voltmetro digitale deve essere collegato al circuito dell'alimentatore. Contrariamente a quanto avviene per i voltmetri analogici, che si autoalimentano all'atto delle misure, i voltmetri digitali debbono essere alimentati con una tensione stabilizzata, il cui valore è, in genere, di 5 V o di 9 V. Il modello da noi utilizzato è prodotto dalla AUREL e reca la sigla AM35C. Si tratta di un indicatore a cristalli liquidi che deve essere alimentato con la tensione stabilizzata di 5 Vcc. Naturalmente, qualsiasi altro modello potrà essere montato sull'alimentatore, purché siano rispettati i dati di impiego suggeriti dal costruttore (tensione di alimentazione, collegamenti, ecc.). Ma si tenga presente che, questi voltmetri, la cui precisione di lettura si spinge fino al millivolt, sono molto.
La tensione di alimentazione del voltmetro digitale è
prelevata dai punti A - B del circuito di figura 1 dell'alimentatore.
Questa, poi, è sottoposta al processo di stabilizzazione svolto
dall'integrato IC2 (figura 2), che è uno stabilizzatore di tipo 7805,
ma che deve essere di tipo 7809 se il voltmetro digitale richiede una
tensione di alimentazione di 9 V. Il partitore di tensione, composto
dalla resistenza R4 e dal trimmer R5, consente di effettuare la
taratura precisa della tensione con il metodo di confronto, tramite un
tester digitale di riferimento collegato in uscita. |
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