ALIMENTATORE VARIABILE - 6

La realizzazione pratica dell'alimentatore, illustrata in figura 3, richiede particolare attenzione da parte del montatore e, soprattutto, impiego di componenti di buona qualità.

Fig. 3 - Piano costruttivo completo dell'alimentatore stabilizzato

Lo schema di figura 3 interpreta il tipo di montaggio nel quale si fa uso del voltmetro digitale ed il cui circuito utilizzatore rimane fissato, in basso a sinistra, mediante una basetta isolante. L'interruttore S1 ed il deviatore S2, che consente di commutare la portata dell'alimentatore, debbono essere in grado di sopportare correnti fino a 5 A. Si tratta dunque di componenti robusti e di dimensioni superiori alla norma.

Il ponte raddrizzatore P1 è da 25 A, perché di facile fissaggio, molto solido ed economico. La lampada-spia al neon LN deve essere di tipo con resistenza di protezione incorporata e naturalmente adatta a funzionare con la tensione alternata di 220 V. Il condensatore elettrolitico C3 è di tipo professionale, con reofori e vite di notevoli dimensioni (5 cm di diametro e 8 cm di altezza). Soltanto in caso di accertata irreperibilità di tale componente, si potrà sostituirlo con dieci condensatori elettrolitici da 1.000 uF - 36 VI, collegati in parallelo tra loro. Tutti i collegamenti elettrici interessati da tensioni, fatta eccezione per quelli del potenziometro R3 e del voltmetro digitale, dovranno essere realizzati con filo conduttore del diametro di 2 mm. Mentre il tratto, che congiunge il terminale positivo del ponte PI con il morsetto positivo del condensatore elettrolitico C3, deve essere effettuato con filo di rame del diametro di 4 mm. Per il tratto rappresentativo della linea della tensione negativa, invece, si dovrà usare della piattina di rame stagnata, oppure del filo di rame nudo stagnato del diametro di 4 mm. Si tenga infine presente che, mentre la linea di conduzione della tensione negativa non è a massa, la carcassa dell'alimentatore dovrà essere connessa a terra.