BATTERIA TAMPONE - 2




RICARICA DELLA BATTERIA

Chi si appresta a ricaricare una batteria, allo scopo di ridurre i tempi di intervento, potrebbe pensare di servirsi di una corrente di 30 A per la durata di un'ora, se la batteria da ricaricare fosse quella citata ad esempio in precedenza, ossia da 30 Ah. Ma in pratica, utilizzando una corrente di così forte intensità, anziché ricaricare la batteria, la si danneggerebbe irreparabilmente. È quindi necessario far uso di correnti più deboli, facendole fluire lungo un arco di tempo più ampio. Generalmente le case costruttrici consigliano di effettuare la ricarica della batteria nel tempo di dieci ore, utilizzando una corrente non superiore di 1/10 del valore della capacità oraria. Tenendo sempre valido l'esempio precedentemente citato, si ottiene:

30Ah: 10 h = 3 A

Questo valore rappresenta l'intensità di corrente di ricarica massima della batteria da 30 Ah. Correnti di maggiore intensità danneggerebbero l'accumulatore. mentre quelle di minore intensità caricherebbero l'accumulatore in misura più graduale ed uniforme, senza alcun rischio di deterioramento. Un secondo valore limite. che non deve mai essere superato durante il processo di ricarica di una batteria, è quello della tensione.

Infatti, mano a mano che alla batteria viene fornita corrente, la tensione ai morsetti aumenta e tale aumento, in condizioni di batteria completamente carica, raggiunge i 2,5 = 2.6 V per ciascun elemento; ossia per una batteria da 12 V nominali, i valori di 15 V = 15.6 V. Se il processo di ricarica dovesse continuare dopo il superamento dei limiti ora detti, anziché ripristinare la perfetta funzionalità della batteria, la si danneggerebbe inevitabilmente in breve tempo.

RICARICA IN TAMPONE

Esistono attualmente in commercio due tipi di batterie per auto: quelle con possibilità di rabbocco delle celle mediante acqua distillata e quelle "sigillate", cioè completamente chiuse. che costituiscono i modelli più consigliabili a fungere da batterie in tampone da abbinarsi alle stazioni ricetrasmittenti. Dato che queste presentano il vantaggio di non emettere gas corrosivi che, sia pure in misura ridottissima, sempre fuoriescono dai bocchettoni di rabbocco quando la batteria è in funzione. Se invece la batteria utilizzata è di tipo tradizionale, questa andrà sistemata in zona ventilata, in un terrazzo o su una mensola fissata fuori della finestra. L'alimentatore, che costantemente ricarica la batteria, nel caso di impiego su ricetrasmittente, deve essere regolato in modo da erogare una corrente di intensità pari a 1/100 della capacità. Ciò significa che se la batteria ha una capacità di 30 Ah, la corrente di mantenimento di carica deve essere di 0,3 A. Questo implica l'uso di alimentatori forniti di strumento indicatore dì corrente.