FOTOCOMANDO CON SCR - 2 |
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CARATTERISTICHE CIRCUITALI II circuito del fotocomando, riportato in figura 1, consente di alimentare, in linea di massima, lampadine ad incandescenza per tensioni alternate a 220 V - 50 Hz, con potenze fino a 600 W, ma un tale valore di potenza può essere elevato fino a 1.000 W.
Fig. 1 - Circuito teorico del fotocomando. I due transistor TR1 -TR2, che compongono un commutatore reattivo, noto con il nome di trigger di Schmitt, assieme al transistor TR3 rappresentano lo stadio di comando. Quello di potenza, riportato sull'estrema destra, controlla la forte corrente del CARICO. Con il potenziometro R3 si regola la sensibilità del dispositivo in relazione ai fasci di luce inviati sulle due fotoresistenze FR1 - FR2.
La semplicità
circuitale del dispositivo, assolutamente privo di integrati, ma
realizzato con pochi e reperibilissimi componenti, quali i transistor,
i diodi, un SCR e pochi condensatori e resistenze, consente una
immediata interpretazione del funzionamento.
II primo comprende le due fotoresistenze FR1 - FR2, che rappresentano gli elementi sensori del fotocomando, il comando di sensibilità R3 ed i tre transistor TR1 - TR2 - TR3. II secondo stadio, quello di potenza, è interessato dalle forti correnti che alimentano il CARICO e comprende il ponte di diodi raddrizzatori D2 - D3 - D4 - D5, il diodo controllato SCR, il condensatore elettrolitico C3, il diodo zener DZ, il diodo al silicio D 1 e la resistenza R9 della potenza di 2 W. |
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