ESAME DEL PROGETTO
Ricordiamo ora brevemente, prima di iniziare l'esame teorico
del funzionamento del progetto, il comportamento della fotoresistenza.
La fotoresistenza FR1 cambia il suo valore resistivo al variare della
luce che la colpisce. Più precisamente, la resistenza diminuisce con
l'aumentare della luminosità ambientale, consentendo di condurre
agevolmente la corrente. Al contrario, quando la luce viene meno, ossia
quando il componente si trova in condizioni di penombra o addirittura
di oscurità, la sua resistenza aumenta e raggiunge i massimi valori,
impedendo lo scorrimento della corrente elettrica.
In Fig.1 è riportato lo schema elettrico dell'interruttore
crepuscolare. Il simbolo (freccia) del pericolo di scosse elettriche,
deve mettere in guardia l'operatore durante le fasi di collaudo e
taratura del dispositivo. Le linee tratteggiate racchiudono la parte
circuitale che deve essere montata su una basetta-supporto. Il gruppo
FA (Foto Accoppiatore), durante le operazioni di messa a punto, deve
rimanere completamente isolato dalla luce esterna mediante
schermatura ottica.

Fig. 1 -
Circuito teorico completo del progetto dell'interruttore crepuscolare
COMPONENTI
Condensatori
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Resistenze
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Varie
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C1= 100nF - 250 Vca
C2= 100nF - 250 Vca
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R1= 220.000 ohm (trimmer)
R2= 47.000 ohm - 1/2 W
R3= 100.000 ohm - 1/4 W
R4= 160 ohm - 1/2 W
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FR1 = fotoresistenza (quals. tipo)
FR2 = fotoresistenza (quals. tipo)
TC= triac (BTA 06-600 B) - 6 A con 600V
DC= diac (quals. tipo)
LN= lampada al neon (220 Vca)
F1= fusibile (vedi testo)
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La tensione di rete, a 220 Vca, è costantemente applicata
all'intero modulo elettronico, attraverso i terminali 5 - 6. In
particolare, la fase e' inserita sul terminale 6 ed esce dal capocorda
4, percorre il filamento della lampada di carico, rientra nella linea 3
e coinvolge, contemporaneamente, il gruppo R4 - C2 e quello formato da
R1 - R2 - C1. L'altra fase, quella connessa con il punto 5, applica la
tensione ad un terminale di C2 e di C1 e ad uno della fotoresistenza
FR1. Ora, pur sapendo che i condensatori sono elementi che possono
condurre la corrente alternata, in questo caso, in considerazione dei
valori capacitivi e resistivi assegnati ai vari componenti circuitali,
la conduzione elettrica non è sufficiente per accendere il filamento
della lampada di carico. Dunque, per accendere la lampada, è necessario
che il TRIAC TC divenga conduttore, onde cortocircuitare, attraverso il
filamento del componente di carico circuitale, i morsetti 5 - 6 del
modulo elettronico. Ma affinché ciò avvenga è necessario un preciso e
corretto intervento della fotoresistenza FR1, che deve essere in grado
di innescare, dapprima, il diodo diac DC e poi il TRIAC TC. In questo
comportamento, infatti, consiste la funzione di interruttore automatico
crepuscolare, ovvero di foto-relè allo stato solido, del circuito di
figura 1.
In assenza parziale o totale di luce, la fotoresistenza FR1
non è conduttrice ed il condensatore C1, elettricamente caricato dalla
tensione alternata, riversa ora la sua carica, anziché attraverso FR1,
sul diac DC che, a sua volta, la applica al gate "g" del triac TC,
provocandone l'innesco. E ciò accade con la massima sicurezza, sia in
presenza delle semionde positive, sia con quelle negative della
tensione alternata di rete, giacché il TRIAC TC è un componente
innescabile con entrambi i tipi di impulsi.
Una volta avviata la conduttività del TRIAC TC, come abbiamo detto in
precedenza, i conduttori di rete cortocircuitano la lampada di carico e
la accendono. Tuttavia, una parte della corrente uscente dall'anodo
"a2" di TC, attraversa pure la piccola lampada al neon LN, la quale si
accende ed illumina la seconda fotoresistenza FR2 inserita nel circuito
di figura 1. La quale, si comporta ovviamente allo stesso modo di FR1,
cioè esercita una lieve forma di cortocircuito sul trimmer R1, quando è
illuminata dalla lampadina al neon LN, mentre la sua presenza non è
elettricamente avvertita quando rimane al buio. Ma per il comportamento
del progetto di figura 1 interessa la condizione di illuminamento della
fotoresistenza FR2. Perché questa consente di fornire una maggiore
quantità di tensione al processo di innesco del diac DC, esaltando le
qualità dell'isteresi di intervento della soglia del foto-relè
automatico. Infatti, anche quando la luce incidente su FR1 aumenta in
piccola misura, in virtù della presenza di FR2 illuminata, il TRIAC TC
rimane innescato. Naturalmente, la soglia di intervento, oltre che dal
sistema opto-elettronico FA, viene regolata e tarata con il trimmer R1.
Il quale, unitamente alla resistenza R2, alla fotoresistenza FRl e al
gruppo FA, collegato in parallelo con R1, compone il partitore di
tensione, che stabilisce il valore della tensione alternata da
applicare tra il gate "g" e l'anodo "al" del TRIAC TC.
Concludiamo ricordando che l'insieme resistivo - capacitivo R4 - C2
rappresenta l'elemento di smorzamento di quegli impulsi (snubber)
di tensione di rete che, anche in assenza di comando di avviamento del
TRIAC TC sul gate "g", potrebbero avviare il funzionamento del foto
-relè automatico.
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