RELÈ OPTO-ELETTRONICO 

Calcolo di  R1

Il valore esatto della resistenza R1 dipende dal circuito elettronico di controllo, cioè da quel circuito che invia il comando di pilotaggio. La resistenza R1 dovrà essere dimensionata in modo da lasciarsi attraversare da una corrente di 5 mA circa, se si fa uso del foto-accoppiatore  4N33.
Utilizzando foto-accoppiatori di tipo diverso, per esempio con transistor non collegati in darlington, la corrente richiesta potrebbe raggiungere i 20 mA. Pertanto si può concludere dicendo che il valore della resistenza R1 dipende dalla tensione  di comando che si applica tra i terminali 1 - 2 del circuito di figura 2 per attivare il relè opto-elettronico. Tenendo conto che la caduta interna di tensione sul diodo led Vled è, nel suo valore tipico di 2 V, il valore della resistenza R1 va individuato tramite la legge di Ohm nel segue

In pratica, ovviamente, si dovranno utilizzare i valori resistivi reperibili in commercio  più vicini individuati mediante i calcoli teorici.

Realizzazione

Il  circuito stampato dell'opto-rele'  e'  riportato in figura 3 in scala unitaria. Le dimensioni sono di 4,5x7,9 cm. 

Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato del relè opto-elettronico.

Sulla basetta del circuito stampato saranno applicati, nei rispettivi fori e sulla parte opposta a quella in cui sono presenti le piste di rame del circuito, i terminali dei componenti elettronici, tenendo sott'occhio il piano costruttivo riportato in figura 4. Naturalmente si dovrà prestare attenzione al verso di inserimento dei componenti dotati di polarità come il diodo raddrizzatore D1,  il diodo zener DZ, il condensatore elettrolitico C1, il  foto-accoppiatore F.A. e il TRIAC. Si noti che la forma esteriore del foto-accoppiatore F.A., è simile a quella di un integrato ed è facile individuare il piedino uno facendo riferimento al dischetto orientativo. 
Per quanto riguarda il TRIAC, ricordiamo che, per ottenere il controllo di correnti superiori, è necessario dotarlo di un opportuno dissipatore di calore. Infatti, con l'uso di un buon radiatore, il TRIAC è in grado di sopportare correnti superiori a 6 A con la tensione di rete di 220 V, sia con carichi induttivi che con carichi di natura resistiva.