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Interruttore di potenza - 5 |
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REALIZZAZIONE Come abbiamo già detto, in considerazione della grande semplicità circuitale dello schema del primo tipo di interruttore elettronico, riportato in figura 1, non abbiamo pubblicato il piano costruttivo di questo progetto, mentre abbiamo pubblicato quello del circuito di figura 3, che è riprodotto in figura 4. Fig. 4 - Piano
costruttivo dell'interruttore elettronico con preriscaldamento del
carico. Qualsiasi
tecnica realizzativa può essere adottata per questo tipo di montaggio,
compresa quella del circuito stampato. Noi tuttavia abbiamo preferito
suggerire il sistema del circuito cablato, che è il più semplice ed
evita, ai meno esperti, la composizione dello stampato. Fig. 5 - Particolare realizzativo del sistema di raffreddamento adottato nella composizione circuitale del secondo tipo di interruttore elettronico descritto nel testo. Gli elementi qui disegnati sono: viti di nylon (1), piastra di alluminio (2), linguetta di contatto con il secondo anodo A2 (3), spezzoni di tubetto sterlingato (4), contenitore di plastica (5), aletta metallica del TRIAC (6). Tutte
le viti (particolare 1) debbono essere di nylon. Il doppio
capocorda, applicato all'aletta di raffreddamento del componente,
consente di prelevare la conduzione del secondo anodo. Ma in ogni caso,
i terminali del capocorda e quelli degli altri elettrodi, una volta
effettuate le saldature a stagno, dovranno essere protetti con spezzoni
di tubetti isolanti (sterlingati), come dimostrato nel particolare 4 di
figura 5 Fig. 6 - Esatta distribuzione degli elettrodi di primo anodo (A1), di secondo anodo (A2) e di gate (G) nel TRIAC modello SC141D consigliato nel testo per la realizzazione degli interruttori elettronici descritti. Ricordiamo che i quattro diodi al silicio D1 - D2 - D3 - D4, che sono tutti di tipo 1N4007, debbono essere inseriti nel circuito tenendo conto delle loro esatte polarità di catodo e di anodo. Tuttavia, per non commettere errori, basta affidarsi allo schema pratico di figura 4, nel quale il catodo di questi componenti è segnalato tramite un anellino, che in pratica rimane pure impresso, in prossimità dell'elettrodo ora citato, in ogni diodo polarizzato. Questo problema non sussiste invece nel DIAC, che è un componente privo di polarizzazione e che può quindi essere comunque inserito nel circuito. |
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