TRASMETTITORE AD ONDE MEDIE - 2




LA MODULAZIONE D'AMPIEZZA

Il primo concetto che bisogna assimilare è quello del processo di propagazione delle onde elettromagnetiche nello spazio. Se si inviassero nell'etere direttamente i segnali a frequenza acustica, tramite un normale amplificatore di bassa frequenza, questi, pur disponendo di una potenza anche elevata, non farebbero molta strada. Disponendo invece di una sorgente di onde elettromagnetiche, di frequenza elevatissima, si possono raggiungere distanze enormi anche con potenze estremamente basse. Un esempio in tal senso ci è dato dal Laser che, emettendo onde elettromagnetiche a frequenza ottica, riesce a stabilire collegamenti terra-luna con potenze relativamente basse.
Questi brevi cenni sulla teoria della trasmissione permettono già di chiarire un fondamentale concetto: quanto più alta è la frequenza, a valore pari di potenza di trasmissione, tanto maggiore può essere la distanza percorribile dall'onda elettromagnetica. Ecco spiegato il motivo per cui, nel sistema delle trasmissioni radio, si ricorre alla cosiddetta « alta frequenza », che permette di ottenere portate abbastanza elevate.
Esistono ovviamente altri elementi connessi con il sistema di propagazione delle onde elettromagnetiche e ciò significa che le cose non sono così semplici come potrebbero sembrare. Inoltre sussistono spesso difficoltà realizzative che sconsigliano, soprattutto ai principianti, l'uso di frequenze troppo elevate. E' chiaro tuttavia che inviando nello spazio soltanto un'onda ad alta frequenza, quella denominata « onda portante », si potranno effettuare trasmissioni in telegrafia e non in fonia. Per poter trasmettere la parola si deve sovrapporre alla « portante » un'onda di bassa frequenza, quella della voce, realizzando così il processo che viene denominato « modulazione ».


In figura 1 sono rappresentati i diagrammi caratteristici del processo di radiotrasmissione in modulazione d'ampiezza. 

Fig.1 - I quattro diagrammi riportati in questo disegno interpretano analiticamente i vari tipi di segnali che possono essere presenti in un apparato trasmittente. Quello in alto interpreta il segnale di alta frequenza normalmente generato da uno stadio finale in assenza di modulazione. Gli altri tre diagrammi si riferiscono alle tre diverse e possibili condizioni di modulazione dell'onda portante.

Il diagramma riportato in alto di figura 1 rappresenta la «portante », cioè il segnale di alta frequenza privo del segnale rappresentativo della voce o del suono. Gli altri tre diagrammi rappresentano altrettante condizioni di modulazione in ampiezza dell'onda portante.
Si noti che la frequenza dell'onda modulata rimane sempre la stessa in tutti e tre i diagrammi riportati immediatamente sotto quello rappresentativo della « portante ».
Il vantaggio derivante dal sistema di trasmissioni a modulazione d'ampiezza, adottato nella gamma delle onde medie, risiede soprattutto nella semplicità del ricevitore destinato all'ascolto dei segnali inviati nello spazio dal trasmettitore. Il ricevitore radio, infatti, è chiamato a svolgere poche funzioni radioelettriche: quella di amplificazione del segnale di alta frequenza, rivelazione e amplificazione di bassa frequenza. 

Attualmente la possibilità di reperire sul mercato apparati radioriceventi, già costruiti con tecniche raffinate ed in grado di ricevere altri sistemi di trasmissioni radio; tra i quali l'SSB o la modulazione di frequenza -a banda stretta, ha relegato la modulazione di ampiezza ad un ruolo di secondo piano, destinato soprattutto a chi iniziala pratica delle trasmissioni radio con modesti mezzi finanziari.

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