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BJT -
TRANSISTOR BIPOLARI - 5
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CIRCUITO SPERIMENTALE Fra tutti i circuiti fin qui pubblicati ed analizzati per lo studio del comportamento del transistore, quello di figura 9 è certamente il più importante. Fig. 9 - Circuito di prova sperimentale per l'esame di comportamento del transistor al variare della tensione di base applicata tramite il potenziometro P1. Con le sigle PR e PN sono indicati i due puntali ROSSO e NERO del tester. II puntale ed il corrispondente conduttore (PR), segnalati con linee tratteggiate, suggeriscono l'intervento strumentale per la seconda prova circuitale, quella della valutazione delle tensioni fra gli elettrodi di base e di emittore.
Il tester, in questa occasione commutato nella funzione di voltmetro per tensioni continue e nella scala delle poche unità di volt, non superiore comunque ai 10 V, dato che la tensione di alimentazione è derivata da una pila da 9 V, viene applicato, con i suoi puntali, agli elettrodi di collettore e di emittore del transistor TR. Il puntale positivo rosso (PR) va applicato sull'elettrodo di collettore, perché su questo è presente la tensione positiva, quello negativo, nero (PN) sul reoforo di emittore, dove è collegato il morsetto negativo della pila da 9 V, cioè dell'alimentatore VCC.
L'esperimento di figura 9 consiste nel valutare i diversi valori di
tensione, rilevati sulla scala del tester, al mutare della posizione
del cursore del potenziometro, di tipo a variazione lineare e del
valore complessivo di 50.000 ohm, denominato P1. Il che equivale ad una
attenta osservazione del comportamento del transistor TR in
corrispondenza dei successivi e diversi valori delle tensioni di
polarizzazione di base via via applicati su questo elettrodo del
semiconduttore. Cominciamo, dunque, con il cursore di P 1 completamente
posizionato sulla parte iniziale della resistenza, che sullo schema
teorico di figura 9 abbiamo indicato con il numero 0. Ebbene, in tali
condizioni circuitali, il transistor non può funzionare, perché essendo
di tipo NPN necessita di una tensione di polarizzazione di base
positiva, non di quella negativa ora applicata. Il tester, infatti,
segnala il valore di tensione di 9 V, ovvero non indica alcuna caduta
di tensione circuitale, testimoniando in tal modo l'assenza di
scorrimento di corrente elettrica. Si suole dire che il transistor TR,
non essendo percorso da corrente, si trova all'interdizione.
Ecco perché, in corrispondenza del primo tratto resistivo del
potenziometro P1 è stata apposta la dicitura INTERD. Procedendo ora con
lo spostamento del cursore di P1 verso i numeri più alti, ci si
accorgerà che i valori di tensione, segnalati dal tester, cominciano a
diminuire, con l'evidente conseguenza di un iniziale passaggio di
corrente attraverso il circuito. Una corrente che provoca, lungo il
percorso, qualche lieve caduta di tensione.
Una seconda, interessante prova, consiste nell'applicare i puntali del tester fra base ed emittore di TR, come suggerito tramite l'indicazione punteggiata in figura 9, ovvero collegando il puntale positivo rosso (PR) sulla base e mantenendo ancora quello negativo nero (PN) sulla linea di alimentazione negativa. Il tester, per questo ulteriore esame del transistor, va commutato sulla scala di 2 V f.s. Ovviamente, il cursore di P1 va riportato sulla posizione 0 e poi lentamente spostato verso i valori più alti. Il risultato è il seguente: l'indice dello strumento si sposta da 0 V verso 0,6 V assai rapidamente, per rimanere poi immobile fra i valori di 0,7 V e 0,8 V. Altra prova, da effettuare con il progetto di figura 9, consiste nel sostituire la resistenza di collettore Rc con una lampadina a filamento da 12 V - 0,1 A, per constatare come varia la luminosità di questa durante gli spostamenti del cursore del potenziometro P1. Concludiamo ricordando che la resistenza R1 assume la funzione di elemento di limitazione della corrente di base, quando il cursore di P1 è completamente spostato verso la posizione 8. In questa posizione del cursore del potenziometro la corrente di Ib vale: 9 V : 820 ohm = 10 mA circa
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