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COLLEGAMENTI CAPACITIVI - 2 | |||
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COLLEGAMENTI IN SERIE Mentre il calcolo della capacità risultante da un insieme di due o più condensatori collegati in parallelo è assai semplice, perché si tratta di eseguire una normale operazione di addizione dei valori capacitivi inseriti nel collegamento, per i condensatori collegati in serie il calcolo si presenta un po' più complesso. Un esempio di questo tipo di collegamento è riportato in figura 2
Fig. 2 - collegamento in serie di due condensatori Se i valori capacitivi sono diversi e i condensatori collegati in serie sono soltanto due, allora vale la formula per il circuito di fig.2: C3 = (C1 x C2) : (C1 + C2) Per il
collegamento riportato in figura 3, nella quale i due
condensatori C1 e C2 hanno i seguenti valori capacitivi: C3 = (150 x 330) : (150 + 330)= 49.500: 480 = 103,125 pF Il calcolo della capacità risultante dal collegamento di due o più condensatori in serie diviene semplicissimo se tutti i componenti presentano lo stesso valore capacitivo. Basta applicare la seguente formula per avere immediatamente il risultato: C=C1:n nella quale C identifica il valore capacitivo risultante, C1 quello di un solo condensatore ed n il numero dei condensatori, tutti dello stesso valore, collegati in serie. Per esempio, se si collegano in serie tre condensatori del valore di 30 pF, la capacità risultante è di: C=30:3=10pF
Un esempio di collegamento in serie di tre condensatori è quello riportato in figura 3, nel quale i componenti assumono i seguenti valori: C1= 100 pF; C2 = 330 pF; C3= 500 pF.
Fig. 3- esempio di collegamento in serie di tre condensatori In questo caso, per stabilire il valore capacitivo risultante dal collegamento in serie, occorre applicare l'ultima formula pubblicata: C4 = 1:[ (1:100)+(1:330)+(1:500)]= 66,5 pF La validità dei
calcoli eseguiti, con tutte le formule fin qui proposte, sussiste
soltanto se viene rispettata la condizione che tutti i valori
capacitivi vengano espressi con la stessa misura. Per esempio, facendo
riferimento allo schema di figura 1, i valori di C1 e C2 sono formulati
in picofarad (pF); ma se uno soltanto di questi fosse stato indicato
con altra misura, ad esempio in microfarad (uF), prima di eseguire
l'operazione di addizione occorreva eseguire la trasformazione da
microfarad e picofarad. Il condensatore C2, infatti, si poteva
attribuire il valore di 0,001 uF, che è uguale a 1.000 pF. Il picofarad si usa normalmente per valori fino a 100.000 pF. Per valori capacitivi più elevati si usa il uF. Ad ogni modo occorre ricordare che, a volte, si fa uso del microfarad anche per valori non molto elevati. Pertanto conviene tenere bene a memoria le seguenti corrispondenze:
Il nanofarad, a differenza del picofarad e del microfarad, è una misura usata nel settore dilettantistico. |
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