CONDENSATORI ELETTROLITICI - 4



VALUTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE

Da quanto finora detto appare evidente che, prima di montare un condensatore elettrolitico, nuovo, ma lasciato inutilizzato per lungo tempo in un cassetto assieme ad altri componenti elettronici, conviene sempre procedere ad una verifica delle sue qualità.
Senza ricorrere a costose apparecchiature, è possibile esaminare lo stato di un condensatore elettrolitico servendosi del circuito di prova riprodotto in figura 6, che è composto da un alimentatore in grado di erogare tensioni continue regolabili, da una resistenza di protezione R1 del valore ed i 1.000 ohm - 1 W, da due diodi al silicio (D1 - D2 1N4OO4) e da un tester commutato nella misura delle correnti continue.

Fig.6 - circuito di prova secondo per testare lo stato elettrico di un condensatore

Le modalità d'impiego del circuito di prova di figura 7 sono assai semplici. Il condensatore elettrolitico da esaminare deve essere inserito nel modo indicato nello schema, ossia con il terminale negativo rivolto verso il morsetto negativo dell'alimentatore a tensione continua regolabile. Ovviamente, prima di accendere l'alimentatore, questo dovrà essere regolato su un basso valore di tensione, inferiore a quello di lavoro Vl del condensatore C. Contemporaneamente si osserverà la scala del microamperometro e si noterà, inizialmente, un'indicazione di corrente elevata; quindi, nello spazio di tempo che può raggiungere il minuto, l'indice del microamperometro si sposterà verso l'inizio scala raggiungendo una posizione stabile. Ora il condensatore elettrolitico è carico, ma l'indicazione offerta dal microamperometro non deve ritenersi definitiva. Perché occorre effettuare un'altra prova. È necessario infatti regolare nuovamente l'alimentatore su un valore di tensione pari a quello della tensione di lavoro del condensatore in esame, comunque, su quello in cui il condensatore sarà chiamato a lavorare (valore della tensione di effettivo impiego del condensatore). Ed ora, con la nuova indicazione offerta dal microamperometro e servendosi delle formule di calcolo relative alla valutazione della corrente di fuga prima citate, si valuteranno le caratteristiche del componente, concludendo se questo è da ritenersi ottimo, discreto o da scartare.