CONDENSATORI - 6




CONDENSATORI VARIABILI

Quelli fin qui analizzati sono tutti condensatori a capacità costante, chiamati pure condensatori a valore capacitivi fisso o, in gergo, condensatori fissi, per distinguerli da quelli a capacità variabile, detti appunto condensatori variabili. Il condensatore variabile, a seconda dell'impiego pratico cui è destinato, può essere composto da una o più sezioni. Ma in ogni caso, ciascuna sezione è formata da un gruppo di lamine metalliche fisse e da un gruppo di lamine metalliche mobili, che sono quelle che consentono di far variare il valore capacitivo del componente. Il primo gruppo è chiamato "statore", il secondo "rotore". Queste due parti principali del "variabile" sono visibili in figura 13. 

Fig. 13 - Vista in esploso di un condensatore variabile a due sezioni con dielettrico aria. In alto, a sinistra, si nota il rotore, che rimane elettricamente collegato a massa. In posizione centrale è riprodotto lo statore e, in basso, la carcassa di sostegno.

Lo statore rimane isolato elettricamente dal rotore, il quale è collegato con la carcassa metallica del condensatore. Facendo ruotare il perno di comando, collegato con il rotore, le armature mobili vanno ad inserirsi più o meno profondamente in quelle fisse. Si ottiene in tal modo un aumento o una diminuzione della capacità del condensatore, nel rispetto del già interpretato concetto di capacità, per il quale il valore capacitivo è maggiore quando le superfici metalliche, affacciate tra loro, sono più ampie ed è minore quando queste sono più piccole. Dunque, il massimo valore capacitivo si verifica quando il rotore è ruotato in modo che tutte le lamine rimangano affacciate tra loro, il valore capacitivo minimo è raggiunto con tutte le lamine mobili estratte. All'ingresso di ogni ricevitore radio è sempre presente un condensatore variabile che, unitamente ad una bobina, va a formare il circuito di sintonia. Le variazioni manuali di capacità del condensatore variabile creano delle corrispondenti variazioni nelle caratteristiche radioelettriche del circuito di sintonia, che fanno variare il valore della frequenza di accordo. E ciò avviene quando si ruota la manopola di sintonia di un ricevitore radio allo scopo di ricevere questa o quella emittente radiofonica. Si può quindi dire che il condensatore variabile rappresenta la chiave in grado di aprire molte porte e di far entrare nel ricevitore radio il segnale preferito, quello della stazione trasmittente che si vuol ricevere. 

Negli apparecchi radio, a seconda del modello e delle possibilità di ricezione, vengono montati condensatori variabili di piccola e media grandezza, con isolamento ad aria o a mica. Il simbolo elettrico del condensatore variabile semplice è quello riportato in figura 14. In figura 15, invece, è riprodotto il simbolo elettrico del condensatore variabile doppio, detto anche a due sezioni. I corrispondenti modelli reali sono visibili nelle figure 16 e 17.


 

          

Fig. 14 - Simbolo elettrico del condensatore variabile semplice e di quello doppio

                                      

Fig. 15 -  modello di condensatore variabile ad una sezione  e a due sezioni  con dielettrico in aria