DIODI RETTIFICATORI - 3



DOPPIA RETTIFICAZIONE

Il circuito presentato in figura 1 è assai poco utilizzato in pratica; quello che illustreremo ora lo è un po' di più perché raddrizza due volte le semionde positive della corrente alternata. 

Fig. 4 - Questo circuito, poco utilizzato nella pratica, consente di ottenere una sequenza continua di semionde positive, senza interruzioni, con lo scopo di raggiungere una doppia rettificazione della tensione alternata.

Per comporre lo schema di figura 4, occorre un trasformatore T1 dotato di avvolgimento primario a 220 Vca e secondario a 12 V + 12 V, quindi provvisto di presa intermedia, che a volte non è di facile reperibilità commerciale. Le due lampadine LP1 - LP2 sono sempre dello stesso tipo (12 V - 100 mA) ed anche il condensatore elettrolitico C1 è identico a quello montato nel circuito di figura 2 (2.200 uF - 24 Vcc). I diodi, come è stato detto all'inizio, sono i modelli 1N4004.
La teoria che interpreta il comportamento dei trasformatori ricorda che, quando sul terminale 1 di T1 è presente la semionda positiva della tensione, sul terminale 3 è presente quella negativa e viceversa. E poiché su entrambi i terminali estremi del secondario di T1 è inserito un diodo a semiconduttore, quando il primo di questi si lascia attraversare dalle semionde positive, il secondo arresta quelle negative, ma subito dopo concede via libera a quelle positive. Dunque, sul punto C del circuito di figura 4 è sempre presente una semionda positiva della tensione alternata, come viene interpretato dal diagramma C riportato sulla destra dello schema; mentre in A e in B sono presenti costantemente le sinusoidi complete delle due alternanze.


Rispetto al progetto teorico di figura 1, in quello di figura 4 cambia pure il valore della frequenza della tensione, che ora diventa 100 Hz anziché 50 Hz. E cambia anche il comportamento delle due lampadine, che questa volta emettono entrambe la stessa quantità di luce.
Per aumentare la luminosità della lampadina LP2 occorre inserire in parallelo il solito condensatore elettrolitico, così come è stato fatto nello schema di figura 2. E questa volta omettiamo di proposito l'interpretazione dell'effetto di maggiore luminosità di LP2 perché, altrimenti, dovremmo ripetere quanto detto nel caso precedente. In sede di realizzazione pratica dello schema di figura 4, si raccomanda ancora di rispettare le polarità del condensatore elettrolitico CI e quelle dei due diodi al silicio D 1 - D2, nei quali il terminale di catodo si trova da quella parte del componente in cui è presente un anello indicatore.