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DIODI RETTIFICATORI - 4 |
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PONTI RADDRIZZATORI Per raggiungere l'interpretazione esatta del concetto di ponte raddrizzatore, si deve far riferimento al circuito teorico di figura 5, per il quale si fa uso di due pile di alimentazione PILA 1 - PILA 2.
Fig. 5 - Per introdurre il concetto di ponte raddrizzatore a diodi, conviene esaminare questo semplice circuito, nel quale vengono commutate due pile inversamente polarizzate. In un
primo tempo supponiamo che il circuito sia alimentato dalla PILA 2,
come in realtà è disegnato lo schema di figura 5. Ebbene, in queste
condizioni, la lampada LP si accende e rimane accesa. Poi commutiamo i
collegamenti A - B su PILA 1 e notiamo che la lampadina LP anche questa
volta si accende e rimane accesa. Ma osserviamo che l'operazione di
commutazione dell'alimentatore equivale ad una inversione di polarità
dei morsetti di una sola pila, perché le due pile sono posizionate in
maniera opposta. Infatti la PILA 2 applica in A la tensione negativa,
la PILA 1 applica quella positiva. In entrambe le condizioni, però, la
lampadina LP si accende. Perché? La spiegazione sta nel modo con cui
sono collegati i quattro diodi, che compongono un ponte di diodi.
Infatti, quando è collegata la PILA 2, il morsetto positivo di questa
applica la tensione positiva all'anodo del diodo D2, rendendo positivo
il punto circuitale C; conseguentemente, la corrente che alimenta la
lampada LP scorre attraverso D2, la lampadina LP, il diodo D3 e rientra
nella PILA 2 attraverso il morsetto negativo di questa. I diodi D1 - D4
rimangono interdetti.
Fig. 6 - Esempio teorico di ponte raddrizzatore a diodi collegato su avvolgimento secondario di trasformatore da rete-luce. Pertanto,
allorché sul punto 1 sono presenti le semionde positive, queste avviano
la corrente attraverso il diodo D1; quando sono presenti sul punto 2,
la corrente scorre attraverso il diodo D2. Le uscite circuitali vanno
identificate nei punti 4 (positivo) e 3 (negativo). |
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