GRANDEZZE ELETTRICHE

 

 CORRENTE ELETTRICA

È stato detto che la corrente elettrica costituisce l'effetto della tensione elettrica, che ne è la causa. Essa è rappresentata da un movimento, più o meno intenso, più o meno ordinato, di elettroni. Un movimento che può verificarsi attraverso i corpi conduttori, quelli poco conduttori ed anche nel vuoto. Un esempio di quest'ultimo tipo di corrente elettrica poteva essere ampiamente offerto dalle valvole termoioniche che, un tempo, facevano funzionare gli apparecchi radio. In ogni caso, il movimento degli elettroni, ossia la corrente elettrica, viene sollecitata da un generatore di tensione o, meglio, di energia elettrica. Fin d'ora possiamo anticipare una notizia relativa alla corrente elettrica, ricordando che, quando gli elettroni si muovono tutti in uno stesso verso, in modo uniforme, essi rappresentano la corrente continua. Quando invece il moto elettronico è disordinato e variabile, la corrente è pur essa variabile. Attraverso i fili conduttori installati nelle nostre case, quelli che fanno accendere le lampadine per l'illuminazione e fanno funzionare gli elettrodomestici, corrono gli elettroni, cioè le cariche elettriche elementari, movendosi in entrambi i sensi, in avanti e all'indietro, dando luogo a quel tipo particolare di corrente elettrica che prende il nome di corrente alternata.

MISURA DELLA CORRENTE

L'intensità di corrente, ossia il numero di elettroni che attraversano la sezione di un conduttore elettrico in un minuto secondo, costituisce una grandezza fisica la cui unità di misura è 1'ampère, in modo abbreviato indicata con la lettera A. I filamenti delle comuni lampadine ad incandescenza sono percorsi da correnti elettriche alternate la cui intensità può variare da alcuni decimi di ampère sino ad alcuni ampère. I motori elettrici delle vetture tramviarie possono assorbire una corrente di valore compreso fra i 50 e i 100 ampère. L'ampère è un'unità di misura della corrente poco usata in elettronica, dove si ha a che fare, quasi sempre, con correnti la cui intensità è inferiore all'ampère. Si fa dunque uso di valori che sono sottomultipli dell'ampère. Essi sono:

Milliampère = un millesimo di ampère (simbolo: mA)

Microampère: un milionesimo di ampère (simbolo: uA)

Lo strumento elettrico atto a rilevare le misure dell'intensità di corrente prende il nome di amperometro, ma questo viene principalmente usato nel settore elettrotecnico per la misura di correnti particolarmente intense. Per la misura di correnti più deboli si usa il milliamperometro ed il microamperometro. In elettronica si fa uso del tester. Un esempio di misura della corrente che percorre una lampadina, eseguito tramite il tester, è rappresentato in figura 4. 

                                  90 mA

Fig. 4 - La misura della corrente continua, qui erogata dalla batteria di pile, si ottiene mediante collegamento in serie al circuito dei due puntali del tester, dopo aver interrotto un collegamento originale.

In questo schema risalta un particolare tecnico di notevole importanza, ossia la mancanza del collegamento fra il terminale centrale dell'interruttore e quello della lampadina. Ciò significa che, senza l'inserimento del tester, la lampadina rimane spenta e significa pure che il tester sostituisce il collegamento originale. Si può così concludere dicendo che le misure delle correnti si effettuano in serie ai circuiti, a differenza di quelle di tensione che, come indicato nello schema di figura 3, si ottengono mediante collegamento in parallelo dello strumento. Più semplicemente, per le misure di tensione non occorre alterare in alcun modo la configurazione circuitale, in quelle di corrente si deve interrompere il circuito nei punti in cui si vuol valutare l'intensità del flusso di corrente elettrica. Una volta effettuata la misura, il circuito va ricomposto nella sua espressione originale. Anche nella misura delle correnti continue, così come accade in quella delle tensioni continue, il verso di collocazione dei puntali nei punti circuitali deve essere fatto tenendo conto del verso convenzionale della corrente. Nello schema di figura 4, ad esempio, il puntale rosso del tester rimane fissato in corrispondenza della posizione, a monte, del polo positivo della pila; quello nero deve trovarsi quindi più a valle, fra il puntale rosso ed il morsetto negativo della pila.