SENSORI AD EFFETTO HALL



ISTERESI DEL SENSORE HALL

In sede di analisi teorica del sistema SEH integrato, è stata rilevata la presenza dell'isteresi del comparatore conglobato nello stesso sensore. Ed è stata pure sottolineata la necessità di questa, per evitare oscillazioni ed incertezze del dispositivo al momento dello scatto. Ora, per un esame più completo dell'elemento, vale la pena di conoscere sperimentalmente il fenomeno dell'isteresi nel suo insieme, senza particolari riferimenti al circuito interno integrato del SEH.    

 circuito sperimentale per testare la presenza della isteresi della uscita del sensore

Fig. 8 - circuito teorico per testare la presenza della isteresi della uscita del sensore

Cominciamo col realizzare il circuito di figura 8, nel quale la resistenza R1 vale 820 ohm ed il SEH è rappresentato dal modello UGN 3019T, sostituibile con i similari modelli UGN 3040T e UGN 3075T. La tensione di alimentazione VCC è di 9 Vcc. Il tester è commutato nelle misure delle tensioni continue e sulla scala di 05 Vcc. 
Avviciniamo ed allontaniamo un piccolo magnete permanente, nel modo indicato sulla destra dei diagrammi riportati in figura 9 ed osserviamo attentamente l'indice del tester.
   


Fig. 9 -  diagrammi (sinistra della figura) che  interpretano il fenomeno dell'isteresi al variare dell'intensità del flusso magnetico valutato in GAUSS. 


 Si potrà così notare che, in fase di avvicinamento del magnete al sensore, la commutazione da uno stato logico all'altro dell'uscita del circuito, ovvero il passaggio dell'uscita da "1" a "0", si manifesta ad una precisa distanza, che vogliamo supporre nella misura di 1 cm. Successivamente, appena accertata la commutazione dell'uscita, allontaniamo lentamente il magnete dal sensore di Hall e notiamo che il ritorno dell'uscita allo stato logico iniziale, cioè il passaggio conseguente dallo stato "0" a quello "1", avviene ad una distanza maggiore, per esempio ad 1,5 cm. Che cosa significa tutto ciò? Semplicemente che, una volta "agganciato" da un campo magnetico, il sensore di Hall rimane eccitato anche con valori di flusso magnetico, espressi in GAUSS, inferiori a quelli necessari per l'eccitazione. E questa è, praticamente, l'isteresi propria e caratteristica di ogni modello di SEH. I due esperimenti, di avvicinamento ed allontanamento del magnete permanente dal sensore di Hall, sono interpretati analiticamente tramite i due diagrammi riportati in A e in B di figura 9. Nei quali sono indicati i valori delle tensioni relative ai due stati logici dell'uscita del circuito di figura 8 (asse verticale) e quelli dei flussi magnetici, valutati in GAUSS, citati lungo l'asse orizzontale. Una verifica pratica, maggiormente attendibile, della presenza dell'isteresi nei sensori di Hall, può essere eseguita tramite l'esperimento illustrato in figura 10.    

  Fig. 10 - semplice  esperimento pratico che permette di valutare l'isteresi di un sensore ad effetto Hall

  Fig. 10 - semplice  esperimento pratico che permette di valutare l'isteresi

 L'esperimento consiste di appoggiare la punta di un cacciavite sulla faccia del sensore di Hall in cui è impressa la sigla che caratterizza il modello. Poi, a partire dal punto 1, si fa scorrere, lungo lo stelo del cacciavite, il magnete, con le polarità opportunamente orientate. Lo spostamento deve continuare finché l'uscita del circuito di figura 8 non commuta di stato, per arrestarsi quando avviene lo scatto, che si suppone sul punto 2. Quindi si riporta indietro il magnete per constatare che l'uscita circuitale non commuta immediatamente, ma soltanto quando il magnete raggiunge il punto 3. Ovviamente, le posizioni segnalate nell'esperimento di figura 10 sono semplicemente indicative, perché esse variano in relazione con la sensibilità del SEH, la potenza del magnete ed il tipo di cacciavite impiegato.