STANDARD KNX - 5



Telegrammi

Lo scambio d’informazioni tra i dispositivi avviene mediante telegrammi, che trasmettono le informazioni necessario codificate sotto forma di bit. Ogni volta che si aziona un interruttore oppure viene eccitato un sensore di allarme o più, semplicemente, se un dispositivo del sistema ha delle informazioni da trasmettere viene immesso un telegramma sul bus. Il telegramma è costituito da più campi, ciascuno dei quali contiene una ben precisa informazione.

 

I campi che lo costituiscono sono:

 · Campo di controllo: Contiene delle informazioni che indicano la tipologia del messaggio e la priorità del telegramma.

· Indirizzi di partenza: Contiene l’indirizzo fisico del dispositivo domotico che si occupa di instradare il telegramma.

· Indirizzo di destinazione: Contiene un indirizzo di gruppo ma, alcuni casi, cioè durante operazioni di programmazione o diagnostica, può contenere anche un indirizzo fisico.

· Lunghezza: Indica la dimensione del campo dati del telegramma(0-15 byte); la lunghezza massima di un telegramma è pari a 23 byte.

· Routing Counter: Indica il numero di salti che il telegramma è autorizzato a compiere prima di raggiungere la destinazione

· Dati: Contiene le informazioni che il dispositivo iniziale decide di inviare ad un altro  indirizzo.

· Byte di Controllo: Si tratta di un byte che permette di verificare se i dati contenuti negli altri campi sono arrivati correttamente. Contiene il calcolo della parità dispari basata sugli altri ottetti del telegramma. La certezza di funzionamento delle comunicazioni e dell’arrivo dei vari telegrammi impacchettati è stabilita dallo standard Eib/Konnex, che attraverso un protocollo di checksum garantisce ai vari dispositivi l’invio e la ricezione del pacchetto, infatti:

· Se un dispositivo rivela qualche errore nel telegramma ricevuto invia al dispositivo mittente l’informazione di non corretta ricezione, causando la ritrasmissione del telegramma fino a un massimo di tre volte;

· Se il dispositivo mittente non riceve la conferma di corretta ricezione entro un determinato intervallo di tempo, interpreta l’accaduto come “telegramma non ricevuto dal destinatario” e lo ritrasmette automaticamente;

· Se il destinatario non è in grado di ricevere immediatamente il telegramma, invia un messaggio di “occupato”, facendo si che il dispositivo mittente ritrasmetta le informazioni dopo un periodo d’attesa;

· In caso di rilevazioni di errore o altri messaggi urgenti il sistema permette di assegnare una priorità di trasmissione ai relativi telegrammi. I telegrammi di allarme hanno priorità maggiore rispetto ai dati normali.

Sono previsti complessivamente quattro livelli di priorità dei messaggi in ordine crescente:

· Low Operation, per comandi con priorità normale

· High Operational per comandi rapidi

· Allarm per allarmi

· System per la gestione della rete  

 Indirizzamento

A ogni dispositivo corrisponde un indirizzo “fisico” univoco in tutto il sistema, che identifica l’area (linea principale), la linea e il dispositivo stesso al’interno della linea. Prima si era parlato di telegrammi inviati dai dispositivi e avevamo menzionato il campo “Indirizzo di partenza” che fa proprio riferimento all’indirizzo fisico del dispositivo chiamante. Quindi l’indirizzo fisico rappresenta identificazione univoca per ciascun elemento presente ed interfacciato al bus. L’indirizzo fisico ha l’aspetto di 1.1.1

Dove il primo numero rappresenta l’area, il secondo la linea, il terzo il dispositivo. Gli indirizzi di destinazione dei telegrammi al contrario di quelli di partenza, contengono sempre

indirizzi di gruppo. L’indirizzo di gruppo può essere definito come un indirizzo comune a due o più dispositivi intercorrelati da una medesima logica funzionale, infatti possiamo dire che l’indirizzo di gruppo realizza quindi un cablaggio logico tra i diversi dispositivi. Gli indirizzi di gruppo a differenza di quelli fisici vengono indicati come 1/1/1

Dove il concetto di Area, Linea e Campo vien sostituita da quella di Main Gruop, Middle Gruop,

Little Gruop, da notare inoltre la sostituzione da “.” a “/”.

Un esempio chiarificatore per questi concetto può essere, se un interruttore deve accendere più lampade, nella logica di sistema sia l’interruttore sia gli attuatori di accensione delle lampade vengono identificati con il medesimo indirizzo di gruppo. Modificando via software gli indirizzi di gruppo si possono quindi modificare le funzioni degli impianti, cambiando gli abbinamenti tra dispositivi di comando (interruttori, ecc.) e utenze comandate (lampade, ecc.), senza dover apportare alcuna modifica ai cablaggi dell’impianto interessato.

Scenari

Si era parlato precedentemente di indirizzi di gruppo e del fatto che la loro riprogrammazione dava la possibilità di cambiare le funzioni associate ad un singolo interruttore. Infatti, attraverso gli indirizzamenti di gruppo possono essere stabilite correlazioni funzionali anche molto complesse tra i dispositivi che operano in un sistema Eib/Konnex. Infatti uno stesso dispositivo, ed esempio una lampada, può essere contenuta all’interno di diversi indirizzi di gruppo, questo fa si che ogni elemento della casa sia un elemento flessibile, che possa entrare a far parte di differenti scenari senza sconvolgere inutilmente la struttura dell’impianto. Associando un dispositivo a due indirizzi di gruppo differenti, è possibile fargli svolgere due funzioni differenti, ad esempio una lampada associata allo scenario film apparterrà a un determinato indirizzo di gruppo a cui saranno associati alcuni comandi (es. luce dimmerizzata 20%) , potrà essere tranquillamente associata ad un altro indirizzo di gruppo, e quindi un altro scenario ipoteticamente, a cui faranno capo poi comandi differenti. Possiamo quindi affermare che la creazione degli scenari dipende essenzialmente dalla creazione di indirizzi di gruppo a cui associare comandi e logiche di comportamento del tutto personalizzabili, senza stravolgere la struttura del nostro impianto.