CIRCUITI  LC ACCOPPIATI - 5

 

TRASFERIMENTO D'ENERGIA

Uno dei principali compiti, affidati ai circuiti accordati, è quello di trasferire l'energia ad alta frequenza, per esempio da uno stadio amplificatore ad un'antenna trasmittente, oppure da un'antenna ricevente ad una sezione amplificatrice AF. Dunque, per queste applicazioni, i circuiti risonanti debbono risolvere contemporaneamente almeno tre problemi:

1° - Adattare l'impedenza.

2° - Evitare perdite energetiche.

3° - Isolare elettricamente gli stadi.

In figura 8 sono riportati tre schemi, nei quali un elemento reattivo comune, segnalato con il suffisso M (CM - LM - CM) attua il trasferimento di energia fra due circuiti oscillanti.

Fig. 8 - Esempi di circuiti accordati, nei quali il trasferimento di energia avviene per mezzo di un elemento, citato con il suffisso M, che può essere un condensatore o una bobina.

L'accoppiamento, nei circuiti A e C di figura 8, è ottenuto mediante condensatore (CM), mentre nel circuito B della stessa figura è realizzato tramite una bobina (LM).
Per esaltare l'accoppiamento circuitale, negli schemi proposti in figura 8, occorre aumentare il valore della capacità in C, quello dell'induttanza in B e diminuire la capacità in A. Ma ciò è evidente se si considera che, alle alte frequenze, i grossi condensatori equivalgono a dei cortocircuiti, mentre quelli piccoli e le grandi bobine si identificano con un circuito aperto, caratterizzato da elevata reattanza.
In ogni caso, quando l'accoppiamento è stretto, la banda passante aumenta, mentre quando l'accoppiamento è inferiore a quello critico, la banda passante si restringe notevolmente, come accade nei circuiti estremamente selettivi. Si può così concludere dicendo che il grado di accoppiamento influenza in grande misura la curva di risposta di questi circuiti.
Se occorre un completo isolamento elettrico, come ad esempio nei circuiti sollevati da massa, oppure quando uno dei due circuiti è simmetrico e l'altro asimmetrico rispetto a massa o, ancora, quando necessita una separazione galvanica, come avviene normalmente nelle antenne e negli stadi di potenza, si utilizzano gli schemi riportati in figura 9. Nei quali i campi magnetici, generati dalle bobine, interagiscono, creando una mutua induttanza, che stabilisce appunto l'accoppiamento, con un meccanismo simile a quello interpretato per il circuito B di figura 8.