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MOTORI IN
CORRENTE CONTINUA - 4 |
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Accoppiamento
motore e riduttore di giri Caratteristiche
di un riduttore Ogni riduttore è stato studiato per assicurare un certo lavoro. Ne sono
state definite possibilità e limiti per una durata di vita ottimale. La
caratteristica principale
è la capacità di resistere in condizioni di regime permanente ad una coppia massima
predeterminata. In certi
casi, i valori possono essere aumentati se la durata di vita richiesta è
inferiore a quella indicata a catalogo. Ogni riduttore ha un suo limite
di utilizzo definito coppia di rottura Costituzione di un riduttore Nella figura seguente è
riportato il disegno della sezione di un moto-riduttore. In essa è
possibile notare gli elementi essenziali che compongono il
moto-riduttore ovvero il motore, gli ingranaggi, l’asse motore e di
riduzione su cui sarà applicato il carico. Scelta di un motoriduttore La scelta del motoriduttore da
utilizzare è effettuata partendo dalla potenza utile Pu
richiesta sull’asse d’uscita del motoriduttore data dalla relazione che
lega la coppia C e la velocita
n. Il motoriduttore deve
possedere una potenza
utile Pu superiore o uguale a quella richiesta. Questa
scelta può essere fatta
facilmente verificando che il punto di funzionamento desiderato (coppia
C e velocità n
sull’asse del motoriduttore) si trovi al di sotto della curva
coppia-velocità nominale del motoriduttore. La coppia richiesta in
uscita dal riduttore dovrà essere compatibile con la coppia massima
consentita in regime permanente. Scelta del rapporto di
riduzione R Il primo criterio è basato
sulla velocità richiesta sull’asse del riduttore. Per
la sua semplicità questo
criterio è
quello più
frequentemente applicato. Il secondo criterio fa
appello alla potenza utile richiesta sull’asse del motore. La velocità di rotazione del motore si determina con la seguente formula: Dove: N
= velocità del motore (rpm); No = velocità del motore a vuoto
(rpm); P = potenza utile richiesta (W);
Cd = coppia di spunto del motore
(Nm). Si ottiene quindi: Per evitare di dover lavorare con rapporti inferiori all’unità, quando si parla di rapporto di riduzione di un
riduttore R nell’uso comune, si impiega il suo inverso ovvero
il numero 1/R. |
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