Tensione, Corrente, Resistenza e legge di Ohm - 6



UNA PRATICA APPLICAZIONE

Per meglio assimilare i concetti di tensione e corrente e i loro effetti conseguenti, si può prendere in considerazione il circuito teorico di figura 9. 

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Fig. 9 - L'interpretazione e lo studio di questo semplice circuito elettrico, composto da tre soli elementi, il generatore di tensione (pila), l'interruttore e la lampadina, consentono al lettore di assimilare, con l'ausilio di quanto esposto nel testo, i fondamentali concetti tensione e corrente.

Compongono il circuito di figura 9 ben tre elementi: una pila a 4,5 V, un interruttore e una lampadina ad incandescenza.
La pila a 4,5 V è un generatore chimico di elettricità le cui caratteristiche sono state esposte all'inizio del presente articolo. L'interruttore è un organo meccanico che, manovrato a mano, può assumere le due diverse condizioni elettriche di elemento conduttore o isolante. Manovrando la sua leva è possibile accendere o spegnere la lampadina. Nel primo caso si dice che l'interruttore « chiude » il circuito elettrico, nel secondo caso, lo « apre ».
La lampadina rappresenta una resistenza elettrica inserita in serie al circuito. La corrente che l'attraversa sviluppa una forza d'attrito notevole, che si trasforma in calore e luce.
L'ampolla di vetro (particolare 1 di figura 10), contenente un gas inerte, impedisce la fusione del sottile filamento (part. 2 di figura 10) che, durante il passaggio della corrente, raggiunge valori di temperatura elevatissimi.

Fig. 8 - Elementi di composizione di una normale lampadina ad incandescenza: bulbo di vetro (1), filamento (2), conduttori di sostegno (3), elemento di chiusura del bulbo dopo l'estrazione dell'aria e l'immissione del gas inerte (4), innesto (5), isolante (6), contatto isolato (7).

EFFETTI FISIOLOGICI

Chi si occupa praticamente di elettronica, può venire a contatto con circuiti che possono rivelarsi fonti di incidenti. E' necessario quindi essere ben preparati teoricamente e tecnicamente per poter agire con la massima disinvoltura, senza incorrere in spiacevoli inconvenienti.
Contrariamente a quanto si può credere, non sono le tensioni elevate le cause prime di effetti mortali, bensì le correnti che attraversano il corpo umano. Le tensioni sono soltanto le cause indirette.
L'organismo umano accusa già una sensazione chiaramente percettibile (scossa elettrica), quando è attraversato da una corrente anche inferiore ad un millesimo di ampère.
Purtroppo, tra i profani, regna generalmente malta confusione, perché si ritiene che gli effetti fisiologici della corrente dipendano soltanto dalla tensione in gioco. In realtà gli effetti in questione dipendono esclusivamente dall'intensità della corrente che attraversa l'organismo; perciò l'effetto è nullo, qualunque sia la tensione, se il contatto avviene in modo che sia nulla la corrente che attraversa il carpo.
Facciamo un esempio. Sulla bobina ad alta tensione dell'impianto elettrico di un'autovettura è presente una tensione dell'ordine di alcune migliaia di volt; si tratta, quindi, di una tensione elevata. Ma tale tensione, anche se applicata al corpo umano, non costituisce alcun pericolo letale e ciò perché la corrente elettrica, che si può assorbire dalla bobina ad alta tensione dell'automobile, ha una debole intensità. Viceversa, applicando a1 corpo umano la tensione elettrica della rete-luce, che è di 220 V appena, si possono verificare effetti mortali. Perché in tal caso, con un ottimo collegamento fra la rete-luce e la terra, l'intensità di corrente può raggiungere valori di una decina di mîlliampère, sufficiente a paralizzare i muscoli e, in particolare, quello cardiaco. Dunque, occorre ricordare bene che, se di pericolo si deve parlare, quando si ha a che fare con l'elettricità, questo proviene soltanto dalla intensità di corrente e non dalla tensione elettrica.