RESISTORI



 

RESISTORI A VALORI COSTANTI

Si può dire che, in ordine di importanza, dopo la tensione e la corrente, la grandezza elettrica di maggior rilievo tecnico sia la resistenza. Vale a dire, quella opposizione naturale che i corpi più o meno conduttori oppongono al passaggio della corrente. Infatti, quando a causa di una tensione, gli elettroni sono costretti a mettersi in movimento lungo un filo conduttore, questi incontrano una certa resistenza al loro moto, principalmente attribuibile al tipo di materiale con cui è composto il conduttore. Per esempio, l'oro e l'argento sono ottimi conduttori di elettricità, il rame è un buon conduttore, lo zinco lo è in minor misura. Nei circuiti elettronici è necessario dosare assai spesso il flusso della corrente elettrica, ossia limitarne l'intensità. Pertanto, lungo i percorsi delle correnti, occorrono alcuni sbarramenti, in grado di controllare a piacere l'entità della corrente, sia quella generata da una pila, come la corrente promossa, negli appositi circuiti, dalle onde radio captate dall'antenna di un ricevitore. Ebbene, questi naturali o artificiali elementi di opposizione al passaggio delle correnti elettriche, assumono le denominazioni di "resistori" o "resistenze" e possono essere di tipo e dimensioni diverse.  

UNITA' DI MISURA 

Poiché la resistenza elettrica è una grandezza fisica, così come lo sorto la tensione e la corrente, è stata fissata per essa una precisa unità di misura, che prende il nome di "ohm" in onore del fisico tedesco Georg Simon Ohm. Si suol dire che un conduttore elettrico ha la resistenza di un ohm quando, sottoposto alla tensione di un volt, viene percorso dalla corrente di un ampère. Così, ad esempio, se un filo conduttore presenta la resistenza elettrica del valore di cento ohm, ciò vuol dire che quel conduttore richiede, sui suoi terminali, una tensione di cento volt per ogni ampère che deve attraversarlo. Per definire praticamente l'unità di resistenza elettrica, si è convenuto di costruire un campione internazionale, scegliendo come metallo di riferimento il mercurio purissimo alla temperatura di zero gradi centigradi. Questo campione è costituito da una colonna di mercurio racchiusa in un tubo di vetro, avente un'altezza di 106,3 cm e della sezione costante di un millimetro quadrato. La temperatura di riferimento è necessaria perché la resistenza elettrica varia col variare della temperatura. In pratica per la misura delle resistenze di valore elevato si usa spesso il megaohm, che equivale ad un milione di ohm. L'unità di misura della resistenza si indica, in forma abbreviata, mediante la lettera alfabetica greca Ω. Un altro multiplo dell'ohm, molto usato in elettronica, è il kiloohm, equivalente ad un migliaio di ohm. Pertanto i multipli più comuni dell'ohm sono:  

KΩ.  = kiloohm    = 1.000 ohm

MΩ. = megaohm = 1.000.000 ohm  

 

Un corpo conduttore, che presenta una resistenza elettrica dell'ordine dei megaohm, è un cattivo conduttore, perché sotto l'azione di una tensione anche elevata viene attraversato da una corrente di modesta entità. Un conduttore della resistenza di un megaohm viene infatti attraversato dalla corrente di un microampère per ogni volt di tensione applicato ai suoi terminali. Praticamente i corpi conduttori che hanno resistenze così elevate si considerano in genere più vicini alla categoria dei corpi isolanti. Un isolante perfetto dovrebbe avere una resistenza elettrica infinita; ma in natura questo corpo non esiste. Tutti i corpi isolanti sono perciò da considerarsi in realtà come dei pessimi conduttori di corrente elettrica, e cioè corpi con una resistenza elettrica elevatissima ma mai infinita. La distinzione tra corpi isolanti e corpi conduttori è dunque fittizia, perché le resistenze elettriche, che si devono considerare in pratica, si estendono, con continuità, da valori piccolissimi, dell'ordine di alcuni ohm, ai valori elevatissimi, di molte migliaia di megaohm, nei corpi che rappresentano i migliori isolanti. Si può dire quindi che i corpi conduttori e quelli isolanti rappresentano semplicemente i due estremi di una serie continua che si ottiene classificando i corpi in ordine di resistenza elettrica crescente. Nel primo tipo di resistenza, la percentuale di polvere di carbone, mescolata con adatta sostanza legante, determina il valore resistivo. Il modello metalizzato è composto da un cilindretto di ceramica sul quale è depositata una spirale di metalli vaporizzati. In quello a filo, su un corpo ceramico è avvolto del filo al nichelcromo; viene impiegato quando si debbono dissipare forti quantità di energia elettrica, trasformandola in calore.