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COMMUTATORE LUCE DI EMERGENZA - 4 |
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NOTIZIE SUI TRIAC Prima di procedere con la descrizione del dispositivo di commutazione elettronica, vogliamo ricordare, a scopo didattico, alcuni elementi relativi al TRIAC, che per molti lettori alle prime armi con l'elettronica potrà sembrare un componente sconosciuto. Il TRIAC può considerarsi un parente stretto del diodo SCR ed è un elemento particolarmente adatto per funzionare con la corrente alternata; questo, infatti, è il motivo per cui i tre elettrodi che lo caratterizzano anziché chiamarsi anodo - catodo - gate, come avviene nel diodo SCR, prendono rispettivamente i nomi di anodo 1 (A1) - anodo 2 (A2) - gate (G). Quando il valore della tensione alternata, applicata sull'anodo 1 e sull'anodo 2 oltrepassa un certo valore, chiamato tensione di breakdown, il diodo si auto innesca, entrando in conduzione facendo passare una corrente il cui valore di intensità è in funzione diretta del circuito di carico (la corrente di gate è nulla, perché questo elettrodo viene supposto non collegato con alcun circuito di carico. Facendo diminuire il valore della corrente e aumentando quello della resistenza di carico,si raggiunge un punto in cui il valore della corrente è tale da non poter più mantenere in conduzione il TRIAC. Questo si disinnesca e si comporta come un elemento isolante. Il valore minimo della corrente in grado di mantenere innescato il TRIAC viene comunemente indicato con il termine (corrente di Hold, cioè corrente di mantenimento).
L'innesco del TRIAC si può ottenere anche senza superare il valore della tensione di breakdown, applicando semplicemente al gate un impulso di determinata potenza. Questo impulso ha la proprietà di modificare la caratteristica tensione-corrente, abbassando notevolmente in pratica la tensione di breakdown e consentendo l'entrata in conduzione del componente. Confrontato con il diodo SCR, il TRIAC presenta il vantaggio di poter essere innescato con impulsi negativi rispetto all'anodo 2, indipendentemente dalla polarità della tensione applicata tra i due anodi. Si è detto che il TRIAC può essere innescato cioè può entrare in conduzione sia quando viene superato il valore della tensione di breakdown, sia quando ad esso viene applicata una tensione con fronte molto ripido. Ma ovviamente esiste pure il sistema tradizionale per innescare il TRIAC, che consiste nell'applicare un impulso di corrente sull'elettrodo di gate. Per realizzare questo sistema di innesco del TRIAC, ci si può servire di diversi circuiti, ricordando che il componente viene innescato, indifferentemente, con impulsi negativi e con impulsi positivi. Il più semplice tipo di circuito di innesco è quello sfruttato nel dispositivo di figura 1 e già descritto, che preleva la corrente necessaria all'innesco del TRIAC direttamente dalla tensione applicata all'anodo 1, tramite una opportuna resistenza. Un altro sistema di innesco del TRIAC, simile a quello ora ricordato, consiste nell'uso di un Trasformatore riduttore di tensione e di una resistenza di limitazione di corrente. Questo circuito vanta il pregio di un grande risparmio di potenza dissipata sulla resistenza che è di valore notevolmente più basso della resistenza impiegata nel circuito prima citato, mentre la corrente di innesco conservalo stesso valore Un terzo sistema di innesco del TRIAC consiste nell'utilizzare una sorgente di alimentazione ausiliaria, in corrente continua, perché il TRIAC può essere innescato anche con la corrente continua. |
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