Introduzione
La caratteristica primaria del termostato
elettronico, completamente allo stato solido va ravvisata nello speciale isolamento tra la sezione di
comando e quella del carico di servizio, che può essere di natura
resistiva o induttiva. Con questo termostato si possono tenere sotto controllo la temperatura ambientale,
quella dei liquidi e dei gas. Può regolare processi di riscaldamento
e raffreddamento. Possibilità di visualizzare alcuni parametri di
funzionamento tramite LCD seriale )
Foto del termostato assemblato
Molti tipi di termostati confortano la nostra vita di
ogni giorno. Nel frigorifero ve n'è uno che regola l'entità del
freddo, nel forno ce n'è un altro che mantiene costante la temperatura
su un determinato valore, un terzo presidia l'impianto di riscaldamento
o raffreddamento dell'aria della casa e così via. Il termostato,
dunque, è quel dispositivo che controlla automaticamente il
comportamento di una sorgente termica. E in questa funzione, lo troviamo
un po' da per tutto, negli elettrodomestici, nelle installazioni dei
termostati condominiali, nell'industria, negli acquari, nelle
incubatrici, continuamente attivo, in ogni ora del giorno e della notte
e in qualsiasi stagione dell'anno.
La maggior parte è dì tipo elettro-meccanico; fra questi ricordiamo i
modelli a lamina bimetallica e quelli pilotati
dall'aumento della pressione di un gas, che sono certamente i più
economici e di più semplice impiego. Ma nei quali, alle pur
apprezzabili caratteristiche menzionate, si contrappongono taluni
aspetti negativi che, in certe applicazioni, non possono essere
ignorati. Per esempio, dai termostati elettromeccanici, non si possono
pretendere interventi di elevata precisione e neppure corretti
funzionamenti prolungati nel tempo, perché tali dispositivi vengono
sempre influenzati negativamente da eventi meccanici e da usura dei
contatti, in particolar modo quando sono preposti al controllo di
notevoli potenze elettriche. Questi ed altri ancora sono quindi i motivi
per cui, assai spesso, si deve ricorrere all'uso di termostati
elettronici.
PROBLEMI
DI ISOLAMENTO
Il
problema dell'usura dei contatti si risolve con l'impiego corretto di un
buon interruttore elettronico, allo stato solido, cioè con un TRIAC di
ottima qualità, che può interrompere od alimentare carichi elettrici anche
superiori ai 1.000 W e più. È un po' più difficile, invece, risolvere il
problema del pilotaggio di tale componente con un sistema di totale
isolamento dalla rete di distribuzione dell'energia. Soprattutto quando
l'elemento sensibile alle variazioni di temperatura rimane a contatto con
l'acqua per bagni o con i forni di cottura degli alimenti, dove i pericoli
di folgorazione sono sempre presenti.
Generalmente, per isolare il circuito di comando da quello di potenza, si
ricorre ad un relè di tipo elettromeccanico per deboli correnti. E ciò
rappresenta un passo avanti verso una più completa soluzione del problema
dell'isolamento, ovvero nei confronti del termostato elettromeccanico
tradizionale, dato che i contatti meccanici commutano soltanto poche decine
di milli-ampere, garantendo così maggiore funzionalità e durata di
comportamento, che non sono comunque illimitate nel tempo, perché rimangono
sempre gli inconvenienti delle ossidazioni, degli annerimenti delle parti in
movimento e, conseguentemente, della sensibilità alle sollecitazioni
meccaniche.
Una soluzione radicale del problema, normalmente riservata alle costose
apparecchiature professionali, è quella che ci accingiamo a descrivere e
che consiste nell'isolare, elettricamente e completamente, il circuito di
comando da quello di potenza, non attraverso segnali di natura elettrica od
elettromagnetica, come verrebbe subito da pensare, ma con fotoni, ovvero
tramite un raggio di luce. Tale risultato è stato semplicemente raggiunto
mediante l'impiego di un moderno circuito integrato della MOTOROLA, il
modello MOC 304X che, nella sua composizione circuitale interna, realizza
l'accoppiamento fra un diodo led emettitore di luce e un FOTOTRIAC. Il led
si comporta da trasmettitore dei segnali di pilotaggio, il FOTOTRIAC da
ricevitore di questi. Il tutto è racchiuso in un contenitore di tipo dual
in line, dotato di sei piedini.
|
|