Lampeggiatore Automatico - 2



 

PARTICOLARI DEL FUNZIONAMENTO

Per descrivere il funzionamento riportiamo lo schema elettrico del lampeggiatore automatico.

microst.it lampeggiatore automatico 12V - schema elettrico

Il transistor TR1 agisce sull'ingresso di reset  (pin 4) del l'integrato IC1, che è rappresentato dal comunissimo 555; questa sigla nella realtà viene completa con due lettere iniziali, per esempio NE, le quali variano a seconda della casa costruttrice. L'integrato 555 è stato appositamente concepito per essere utilizzato in veste di oscillatore di precisione a bassa e media frequenza, con uscita logica ovvero con segnale di forma rettangolare in uscita. Il piedino 4 di IC1, come abbiamo detto, funge da reset del componente. Quando il transistor TR1 è saturo ( ON), l'integrato rimane bloccato, quando TR1 è all'interdizione (OFF) , IC1 funziona.
Supponiamo ora che la fotoresistenza si trovi immersa nel buio. Ebbene, in questo caso, la resistenza di FR è elevatissima e non può assolutamente applicare alla base di TR1 la necessaria corrente di polarizzazione. Il transistor quindi rimane all'interdizione e sul piedino di reset (4) IC1 è presente un segnale logico "alto", che avvia il funzionamento dell'integrato. IC1 quindi comincia ad oscillare e la sua uscita, rappresentata dal piedino 3, tocca, alternativamente, i due stati logici di "alto" e "basso", applicando ed interrompendo, sulla base del transistor TR2, la corrente di polarizzazione.
Osservando lo schema elettrico si nota che il simbolo del transistor TR2 appare alquanto diverso da quello normale di identificazione di un semiconduttore di tipo NPN. Infatti il transistor TR2 è di tipo Darlington. Ciò significa che in esso sono contenuti due transistor, tra loro collegati nella ben nota configurazione Darlington.
Questo tipo di transistor, per il quale è stato adottato il modello MJ 3001, sostituisce il più complesso cablaggio di due transistor singoli. Normalmente esso è rappresentato da un componente amplificatore di media potenza, seguito da un altro di potenza maggiore.
Il vantaggio circuitale, che deriva dall'uso di TR2, è quello di semplificare il progetto nella sua attuazione pratica e di ottenere una amplificazione ugualmente elevata, pari al prodotto dei coefficienti di amplificazione dei due transistor contenuti in TR2.
Il ciclo di oscillazioni di IC1 è controllato dai due processi di carica e scarica del condensatore elettrolitico C1. In particolare, la carica di C1 avviene tramite le resistenze R3 - R4 ed il trimmer R5, mentre la scarica si attua attraverso la resistenza R4, il trimmer R5 e ad opera di un transistor contenuto internamente all'integrato e direttamente collegato con il piedino 7. Dunque, per variare la gamma di frequenze, occorre modificare il valore capacitivo del condensatore elettrolitico C1, che è bene sia del tipo al tantalio o, comunque, a bassa corrente di dispersione. Si tenga presente, infatti, che i condensatori elettrolitici riducono drasticamente il loro valore capacitivo alle basse temperature, interferendo negativamente sul corretto funzionamento del progetto di figura 1. Il condensatore al tantalio, al contrario, si comporta in maniera alquanto stabile durante le eventuali variazioni di temperatura esterna.
Lo stadio Darlington TR2 presenta un sufficiente guadagno per non caricare l'uscita (piedino 3) dell'integrato e per pilotare carichi con correnti di forte intensità, quali sono le lampadine ad incandescenza a 12 V.