PARTICOLARI DEL
FUNZIONAMENTO
Per descrivere il
funzionamento riportiamo lo schema elettrico del lampeggiatore
automatico.

Il transistor
TR1 agisce sull'ingresso di reset (pin 4) del l'integrato IC1,
che è
rappresentato dal comunissimo 555; questa sigla nella realtà viene
completa con due lettere iniziali, per esempio NE, le quali variano a
seconda della casa costruttrice. L'integrato 555 è stato appositamente
concepito per essere utilizzato in veste di oscillatore di precisione a
bassa e media frequenza, con uscita logica ovvero con segnale di forma
rettangolare in uscita. Il piedino 4 di IC1, come abbiamo detto, funge
da reset del componente. Quando il transistor
TR1 è saturo ( ON), l'integrato rimane bloccato, quando TR1 è
all'interdizione (OFF) , IC1 funziona.
Supponiamo ora che la fotoresistenza si
trovi immersa nel buio. Ebbene,
in questo caso, la resistenza di FR è elevatissima e non può
assolutamente applicare alla base di TR1 la necessaria corrente di
polarizzazione. Il transistor quindi rimane all'interdizione e sul
piedino di reset (4) IC1 è presente un segnale logico "alto", che avvia
il funzionamento dell'integrato. IC1 quindi comincia ad oscillare e la
sua uscita, rappresentata dal piedino 3, tocca, alternativamente, i due
stati logici di "alto" e "basso", applicando ed interrompendo, sulla
base del transistor TR2, la corrente di polarizzazione.
Osservando lo schema elettrico si nota che il simbolo del transistor
TR2 appare alquanto diverso da quello normale di identificazione di un
semiconduttore di tipo NPN. Infatti il transistor TR2 è di tipo Darlington. Ciò significa che in
esso sono contenuti due transistor,
tra loro collegati nella ben nota configurazione Darlington.
Questo tipo di transistor, per il quale è stato adottato il modello MJ
3001, sostituisce il più complesso cablaggio di due transistor singoli.
Normalmente esso è rappresentato da un componente amplificatore di
media potenza, seguito da un altro di potenza maggiore.
Il vantaggio circuitale, che deriva dall'uso di TR2, è quello di
semplificare il progetto nella sua attuazione pratica e di ottenere una
amplificazione ugualmente elevata, pari al prodotto dei coefficienti di
amplificazione dei due transistor contenuti in TR2.
Il ciclo di oscillazioni di IC1 è controllato dai due processi di
carica e scarica del condensatore elettrolitico C1. In particolare, la
carica di C1 avviene tramite le resistenze R3 - R4 ed il trimmer R5,
mentre la scarica si attua attraverso la resistenza R4, il trimmer R5 e
ad opera di un transistor contenuto internamente all'integrato e
direttamente collegato con il piedino 7. Dunque, per variare la gamma
di frequenze, occorre modificare il valore capacitivo del condensatore
elettrolitico C1, che è bene sia del tipo al tantalio o, comunque, a
bassa corrente di dispersione. Si tenga presente, infatti, che i
condensatori elettrolitici riducono drasticamente il loro valore
capacitivo alle basse temperature, interferendo negativamente sul
corretto funzionamento del progetto di figura 1. Il condensatore al tantalio, al
contrario, si comporta in maniera alquanto stabile durante le eventuali
variazioni di temperatura esterna.
Lo stadio Darlington TR2 presenta un sufficiente guadagno per non
caricare l'uscita (piedino 3) dell'integrato e per pilotare carichi con
correnti di forte intensità, quali sono le lampadine ad incandescenza a
12 V.
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